Al senato
Le facce della sfiducia al governo Renzi: non credono neanche i suoi ministri
C'è chi guarda perso nel vuoto, chi non si stacca dallo smartphone e manda messaggini, c'è chi sbadiglia e sembra di non veder l'ora di uscire dall'aula del Senato. Le facce dei ministri del governo di Matteo Renzi sono tutte un programma, durante la discussione al Senato sul voto di sfiducia presentata da Lega e Forza Italia. Il clima di sfiducia sembra aleggiare già dai banchi del governo, come raccontano le fotografie scattate da Franco Bechis. Da Pier Carlo Padoan assonnato, passando per un distratto Zanetti, fino a Franceschini immerso nei suoi pensieri, quasi tutti hanno la faccia di chi è lì molto più per costrizione che per sostegno e fiducia all'esecutivo. L'intervento - "Non c’è alcun conflitto di interessi in questa vicenda -ha ribadito Renzi nel suo intervento - ma solo il tentativo di aver salvato un milione di correntisti, settemila stipendi. Se volete mandarci a casa per questo, fatelo. Noi non avremmo mai distrutto pezzi di economia per fare una battaglia politica contro il governo. Prima delle vostre beghe di partito c’è l’interesse dell’Italia e dovreste ricordarlo"