La battaglia del paparazzo

Fabrizio Corona scrive a Verissimo: "Sciopero della fame? Pronto anche a sacrificare la vita"

Alessandra Menzani

Fabrizio Corona scrive una straziante lettera indirizzata a Silvia Toffanin dal carcere, dove dovrà restare ancora per un anno, dopo che il 13 settembre il magistrato di sorveglianza di Milano ha respinto la sua richiesta d’affidamento in prova in una comunità. Da San Vittore, l’ex re dei paparazzi finito in disgrazia, smentisce la notizia apparsa sui giornali nei giorni scorsi in cui si diceva che non sarebbe ricorso allo sciopero della fame per affermare i suoi diritti. La fidanzata Silvia Provvedi, in collegamento ribadisce: “Fabrizio ha iniziato lo sciopero della fame. Non tocca cibo e io sono molto preoccupata”. E aggiunge “Psicologicamente Fabrizio è il solito combattivo, ma è molto scosso”. Nella prossima puntata di Verissimo verrà mostrata la lettera di Corona (qui pubblicata). "Ciao Silvia", si legge, "quello che mi hanno fatto questa volta è peggio di tutto quello che ho subito dal 2005". "Ora", prosegue l'illustre carcerato, "per i miei principi e per insegnare a mio figlio che bisogna sempre lottare per l’ingiusta libertà negata, gli abusi di potere, le vendette e le vanità personali (che nulla hanno a che vedere con i procedimenti giuridici e la giustizia), sono disposto a sacrificare la mia vita. Sciopererò fino a quando non mi verrà fissata un’udienza nella quale verranno riconosciuti i miei diritti e la libertà che mi spetta". Corona ripercorre dunque i passaggi secondo lui contraddittori che lo obbligano a restare in gattabuia.  "Il giudice che mi ha assolto nelle motivazioni della sentenza già depositata e non letta dal magistrato di sorveglianza, dichiara che non sono un soggetto pericoloso, che non ho mai vissuto dei proventi dei reati e che non sono un delinquente professionale, anzi, che ho gestito bene la mia immagine". Invece il magistrato di sorveglianza "ha rigettato l’istanza senza aver letto niente di tutto quello che aveva richiesto (il giudice ndr), comprese le motivazioni della sentenza di giugno e comprese le motivazioni positive del carcere e di tutti gli operatori, dichiarando “scandalosamente” che sono un soggetto pericoloso e non merito -dopo un altro anno di galera- la libertà. Ovvero l’opposto del giudice". Corona implora: "Voglio tornare a fare il padre. Ne ho assolutamente diritto e mio figlio ha bisogno di me. E io sono pronto a tutto, come sempre".