Vent'anni di violenze
Donna uccisa a Milano, il marito confessa. Dopo il massacro ha giocato alle slot machine
Rosanna Belvisi, 50 anni, è stata trovata morta nella sua casa in zona Giambellino-Lorenteggio, a Milano, intorno alle 15 di domenica. Sgozzata, massacrata a coltellate, la porta dell'appartamento lasciata aperta. A chiamare il 118 è stato il marito, Luigi Messina che ha detto di averla trovata al suo rientro in quelle condizioni: con il passare delle ore il cerchio si è stretto e l'uomo ha confessato. I vicini da subito lo hanno descritto come una persona litigiosa e molto irascibile. La donna è invece descritta come una persona molto seria e quasi sempre silenziosa e cupa. I due avevano una figlia, che deve sposarsi il 2 febbraio e che in questo momento si trova in Svizzera. Nella mattinata di lunedì 16 gennaio Messina è stato fermato dalla polizia per omicidio. Agli agenti aveva raccontato di aver trovato la porta aperta e la moglie senza vita dopo essere rientrato da una passeggiata. Un racconto che non ha convinto gli investigatori che, da subito, hanno concentrato le indagini proprio sul coniuge, e sulle frequenti liti con la moglie. Dunque la confessione: ha massacrato la donna con 23 coltellate. Poi è andato a giocare alle slot machine. La vittima, impiegata dell'Inps, era tornata sabato da Lampedusa, dove vive il fratello Battista. Aveva trascorso qualche giorno di vacanza sull'isola insieme al marito. Il loro rapporto era burrascoso, lui nel '95 l'aveva accoltellata alla schiena ma lei non lo aveva denunciato. Ultimamente però litigavano di più, soprattutto da quando lei aveva scoperto che il marito aveva avuto un altro figlio, che ora ha 3 anni, da un'altra donna.