ARTE
Le Radici dell’Aria di Rossella Pezzino de Geronimo
Visual artist e fotografa, Rossella Pezzino de Geronimo ha realizzato nel tempo splendide fotografie documentando i suoi esotici viaggi in giro per il mondo. Il progetto Le Radici dell’Aria, si inserisce e chiude in una più ampia antologia che indaga gli elementi di Natura, esternati in maniera scevra dalla presenza umana, sostanzianti dimensioni surreali, metafisiche, al contempo concettuali e simboliche. In mostra dieci fotografie accompagnate da suggestivi ologrammi, riproduzioni tridimensionali di immagini registrate con un fascio di luce “coerente” e dal 2012 al centro della sua ricerca artistica. L’olografia, in linea con la sua ricerca, indaga i quattro elementi quali Fuoco, Acqua, Terra e Aria. Racconta Rossella “Le Radici dell’Aria descrivono l’etereo tramite una ricerca che trova appiglio in una realtà specchiante che si allontana da una visione ovvia di nuove o della volta celeste e che offre, invece, nuova identità, immaginifica, cosmogonica, pura e simbolicamente catartica. Una ricerca dell’essenziale, un progetto di semplificazione, di rarefazione intensa e profonda, che sublima il dialogo tra cielo e terra”. Il ciclo di fotografie visitabili in mostra richiama alla mente gli scatti del fotografo inglese Michael Kenna, in quanto Rossella, cogliendo il senso della storia che la natura trasmette, immortala luoghi sereni e poetici, sospesi in un tempo indeterminato, misterioso, sganciato dal presente. Negli anni sono stati elaborati i quattro cicli fotografici frutto di viaggi estremi nei quattro angoli della terra, da Cruel Colors del 2015 incentrato sull’elemento del Fuoco, colto mediante eruzioni vulcaniche in atto, ad Alchimie Lineari del 2016 dedicato all’Acqua, a Il Respiro del Cielo del 2017 dedicato alla terra, fino ad arrivare a Le Radici dell’Aria del 2018 dedicato all’elemento aria. Le Radici dell’Aria tuttavia è anche molto altro, si pensino ai suggestivi ologrammi quali Futuro ed Araba fenice, scelti dall’artista per rappresentare sinteticamente il suo concetto di evoluzione del genere umano in un mondo utopistico ed immaginifico. Esplorato dall’artista fin dal 2012, l’ologramma mira a realizzare immagini tridimensionali incorporee, virtuali, poetiche e concettuali. Grazie a tale tecnica, l’artista è riuscita a plasmare un turbinio di emozioni estreme, sedimentate nel corso di esperienze segnanti, perfino dolorose. L’ultimo mirabile risultato di questa ricerca sulle immagini impalpabili e multiformi è l’Uovo Aurico dove il guscio rappresenta la terra, la membrana richiama l’aria, l’albume rinvia all’acqua e il tuorlo al fuoco. L’artista è seguita dalla società romana Start di Daniele Radini Tedeschi e Stefania Pieralice ed inserita tra i grandi maestri viventi, nel più autorevole volume d’arte contemporanea targato De Agostini.