Solidarietà
La Regione Piemonte ricostruisce l'asilo siriano distrutto dai terroristi
Una delegazione composta da Maurizio Marrone (assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte), Marcello De Angelis e Federico Gallas (presidente e direttore della fondazione Humanae Opes - HOpes) si è recata fino alla cittadina di Maaloula, in Siria, per inaugurare, insieme al sindaco, alle mamme e al parroco della chiesa Cattolico-Melchita Taher Yousef, l’asilo San Giorgio, distrutto dai terroristi di Al Qaeda-Al Nousra e ricostruito con il sostegno della Regione Piemonte. Il viaggio è stato celebrato anche con la consegna di una targa a ricordo di questo intervento umanitario e a testimonianza delle comuni radici di Civiltà.
«Con un piccolo contributo siamo riusciti a restituire ai piccoli siriani un luogo sicuro, colorato e attrezzato per poter giocare, crescere insieme e rafforzare quel secolare pluralismo religioso che la sconfitta del terrorismo sta consentendo di far nuovamente germogliare», ha detto l’assessore Maurizio Marrone. «Ovunque», ha aggiunto, «abbiamo raccolto l’entusiasmo per il nostro intervento umanitario, il primo condotto da una istituzione italiana in Siria, grazie alla preziosa collaborazione con la Chiesa cattolica-melchita: lì c’è un popolo fiero e amichevole che, dopo gli anni bui di guerra sanguinosa, non vede l’ora di stringere nuovamente relazioni con l’Italia e l’Europa, nonostante i molti ostacoli delle sanzioni. Non abbandoneremo mai Maaloula e la Siria, questo è solo il primo passo di un impegno radicato e di ampio orizzonte. Vedere le icone sacre profanate dai terroristi, ma anche i bambini giocare con le bandierine tricolori che sventolavano per riconoscenza, è stata un’emozione indimenticabile».
«L'incontro nel 2015 con la comunità martire di Maaloula, una delle più colpite dall'insensato odio che si è manifestato in Siria in questi undici anni di guerra, è uno dei motivi che ci ha spinto a costituire la nostra fondazione», ha spiegato il presidente di HOpes Marcello De Angelis. E ancora: «Non nego che in questi anni ci siamo rivolti a numerose altre istituzioni e organizzazioni per chiedergli di unirsi a noi in questo progetto di ricostruzione: tutti erano interessati ma non hanno poi portato a termine il loro impegno. Fino a quando non abbiamo incontrato sulla nostra strada l'assessore Marrone e la Regione Piemonte. E il sogno si è realizzato. Non c'è altro da aggiungere: i fatti parlano da soli. Grazie a tutti i cittadini piemontesi per essere stati indirettamente partecipi di questa piccola grande impresa».
Patrimonio dell’Unesco, Maaloula si trova a 40 km a nord di Damasco. Il villaggio è famoso per essere uno dei luoghi simbolo della cristianità in Medio Oriente, nonché l’unico posto al mondo dove è ancora parlato l’aramaico di Gesù Cristo. Maaloula è considerato un simbolo della convivenza interreligiosa e in questo senso va letta anche la scelta di ristrutturare l’asilo San Giorgio, dove crescono e imparano insieme bambini cristiani (di tutte le confessioni presenti) e bambini musulmani.
Il progetto sostiene il ritorno alla normalità della popolazione di Maaloula, gravemente colpita durante l’occupazione del gruppo terroristico jihadista Jabat Al Nousra (Al Qaida) nel 2013 (prima dell’attacco contava circa 8.000 abitanti - 15.000 in estate - mentre attualmente sono rientrate nelle loro case circa 3.000 persone). La realizzazione dell'asilo ha permesso il ritorno a scuola in sicurezza di oltre 50 bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, di tutte le religioni e confessioni presenti sul territorio cittadino.