Il reportage

Il "Casper Platoon" italiano: in volo a Monte Romano col 3° Corso Sanità

Marco Petrelli

La sagoma pesante e un po’ sgraziata dell’AB 205 fa la sua comparsa nel cielo terso di Monte Romano. Siamo nel grande poligono militare sulla montagna viterbese, a circa 50 km da Roma. C’è un bel sole, ma le raffiche di vento sono forti tanto da far pensare che l’elicottero non riesca a decollare. E invece eccolo lì. La sua sagoma è inconfondibile: da 60 anni è infatti icona del mondo militare e del cinema. Sì, si tratta dello “Huey” ampiamente sfruttato dagli USA durante la Guerra del Vietnam. E se non avete visto almeno Platoon andate di corsa a farlo. In Italia da qualche tempo non ha più impiego operativo, ma è ancora eccellente quale strumento di formazione e non solo per i piloti. A terra, fra le raffiche del vento e l’aria delle pale, ci sono i Marescialli del 3° Corso Sanità della Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo. Sono i cosiddetti a “nomina diretta”. Laureatisi nelle università civili in professioni sanitarie, hanno poi vinto il concorso da sottufficiale. Ciò che vivono a Monte Romano è parte del loro addestramento, un corso applicativo della durata di 16 settimane. Due le fasi di preparazione: la prima divisa nei moduli “Formazione del Combattente” (12 settimane) e “Formazione del Leader” (4 settimane). La seconda, di 8 settimane, si svolge presso la Scuola di Sanità e Veterinaria così da conferire una formazione tecnico – professionale al sottufficiale. Dopo una notte passata in grotta (cavità adattate ad alloggio di fortuna dai Marescialli), si mettono in marcia per raggiungere un punto prestabilito. Dovranno forse prendere contatto con un “locale” e invece no, subiscono una imboscata: si buttano sul ciglio della strada e iniziano a sparare con i Beretta ARX e la mitragliatrice di squadra, la FN Minimi. Un uomo “cade". E’ il nemico neutralizzato (i colpi sono chiaramente a salve), mentre un militare resta ferito. Allontanato dalla linea del fuoco dai commilitoni, riceve le prime cure poi, via radio, si avvisa l’elicottero. Medevac e Casevac sono due termini ricorrenti in questa giornata addestrativa. Il primo sta per Medical Evacuation il secondo per Casualties Evacuation, due discipline sviluppate in Corea e in Vietnam proprio grazie all’appoggio degli aeromobili “Huey”. Una delle più celebri unità del conflitto nel sud-est asiatico è senza alcun dubbio il “Casper Aviation Platoon” della 173° Airborne Brigade, con l’omonimo “fantasmino" disegnato sul muso. Non compiva certo solo missioni Medevac, il “Casper”, ma è forse la testimonianza più famosa della centralità dell’elicottero nelle attività di supporto alle truppe di terra nel bel mezzo di un conflitto.  di Marco Petrelli