Nessuno lo aveva notato?

Vasto, tragedia annunciata: Fabio Di Lello su Facebook era il gladiatore. Il ragazzo morto? Mai in galera

Giovanni Ruggiero

Prima di freddare Italo D'Elisa, 22 anni, con quattro colpi di pistola, il 36enne Fabio Di Lello non avrà fatto altro che pensare a quel tragico giorno di sette mesi fa, il primo luglio, quando un incidente gli ha strappato via sua moglie Roberta Smargiassi, 34 anni. La sua unica colpa è stata quella di trovarsi a bordo di uno scooter all'incrocio tra corso Mazzini e via Giulio Cesare, a Vasto. Lo stesso incrocio attraversato a tutta velocità da D'Elisa, al volante di una Fiat Punto. Il ragazzo non si sarebbe fermato al semaforo rosso, ha travolto con violenza Roberta che è stata scaraventata contro il palo del semaforo. L'impatto per lei è stato letale. Su Facebook Fabio aveva dedicato il suo profilo completamente alla sua giovane sposa. Nella vita faceva il panettiere, era sempre circondato dagli amici, compagni di squadra nelle sue amatissime partite di calcio, la sua grande passione. Dopo quell'incidente, Di Lello aveva cominciato a farsi chiamare sul social Il Gladiatore, come il Generale Massimo, il personaggio interpretato da Russell Crowe, deciso a vendicare la sua famiglia, assassinata dai pretoriani dell'imperatore Commodo. Il dolore che ha straziato un'intera famiglia era stampato sul volto di Fabio e i suoi parenti durante il corteo che pochi giorni dopo la tragedia era stato organizzato per chiedere giustizia per Roberta. Il corteo guidato da Di Lello, il papà e tutti i suoi familiari si è fermato prima davanti all'obitorio dell'ospedale San Pio da Pietralcina, poi davanti al tribunale di Vasto. Fuori dal cancello, decine di persone hanno lasciato una foto di Roberta, nella fortissima speranza che almeno la giustizia sarebbe stata rapida. Quattro mesi dopo quel terribile scontro, a novembre 2016, i magistrati hanno chiuso l'indagine con un apparente nulla di fatto.  D'Elisa da allora è stato indagato a piede libero per omicidio stradale e secondo l'avvocato di famiglia, Pompeo Del Re: "Il percorso della giustizia stava andando avanti. Italo D'Elisa sarebbe dovuto comparire nei prossimi giorni davanti al gup - ha aggiunto l'avvocato - Ci era stata notificata la fissazione di udienza preliminare, nel corso della quale si sarebbe dovuto decidere se disporre o meno il rinvio a giudizio".