Intervista
Ballarò, Renzi e la sua statuetta del presepe con gli 80 euro in mano
Fiorello ha recentemente definito Renzi "figlio illegittimo di Berlusconi" ed è da qui che inizia l'intervista fatta da Massimo Giannini al premier Matteo Renzi, che risponde: "Ci sono dei luoghi comuni difficili da sfatare: sono bravo a comunicare e quindi sono berlusconiano. Quando la sinistra sarà brava a comunicare vincerà le elezioni sempre. Vorrei che la sinistra tutta imparasse a comunicare meglio". "Disoccupati, ma con onore" - Alla luce degli ultimi dati Istat, che ha bocciato il governo Renzi e le sue manovre economiche e finanziarie, il capo del Governo dice: "L'anno scorso un milione di posti di lavoro persi. Negli ultimi sei mesi recuperati ben 153mila"; il Premier si ritiene soddisfatto per questi risultati, sebbene la disoccupazione giovanile abbia raggiunto il dato record di 42.9%. Ma per Renzi non è il punto, perchè il governo "non crea lavoro, sono gli imprenditori, le persone che devono mettersi in gioco". Il premier ribadisce poi che l'italia è un paese che pretende rispetto in Europa, proprio perchè l'Europa è stata creata grazie all'Italia. Le pensioni - Si passa poi al delicato tema delle pensioni, che è stato toccato recentemente dal governo con l'introduzione di ulteriori imposte sui fondi pensione e della norma sul trattamento di fine rapporto duramente criticate da Bankitalia, Renzi risponde: "Le pensioni dei giovani sono a rischio perché non lavorano e non perché aumentiamo la tassazione sui fondi pensioni; noi non vogliamo colpire il risparmio. Noi politici dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio". Tfr e 80 euro - "Sui Tfr noi lasciamo la libertà al cittadino di decidere se accettare o mettere da parte gli 80 euro". A questo punto Giannini consegna in omaggio la statuetta del presepe fatta dai maestri artigiani napoletani: la piccola scultura rappresenta il premier con in mano la finta banconota da 80 euro, una manovra che, dice Giannini, non ha funzionato: "Non sono mance elettoriali; sono per me una questione di giustizia sociale, un dovere morale che mi ha reso il cuore più sereno". Su Grillo e sindacati - "Quando sento associare la parola 'mafia' alla parola 'morale', c'è qualcosa che non va. Chi sta con Grillo deve sapere che passerà i prossimi 4 anni a sbraitare come fosse al Vaffaday. Ai parlamentari cinquestelle chiedo di indicarci un candidato per la Consulta. Se è un nome degno, noi lo voteremo". Sul rapporto con la Camusso: "Io non sono contro il sindacato, ma non faccio trattative politiche con il sindacato. Il sindacato tratta le condizioni di lavoro dei lavoratori, non tratta col governo sulla legge di stabilità". Jobs Act e Art.18 - "Non c'è una legge sul lavoro più di sinistra di questa"; ma allora come mai tutta questa gente scende nelle piazze contro Renzi? "L'abolizione dell'Art. 18 toglie alibi a tutti: imprenditori, sindacato e politici. La fiducia la metteremo, se serve. Dal 1 gennaio il Jobs Act deve entrare in vigore. Nessuna scissione nel PD: i giochini all'interno del Pd non possono incidere sul futuro dell'Italia". Legge elettorale e caso Cucchi- "Le regole del gioco si devono scrivere con gli avversari e Berlusconi è il capo deli antagonisti. La legge elettorale è giusto farla con Berlusconi. Le sue quesitoni giudiziarie sono stettamente personali; finchè lo votano in milioni io devo prendere accordi con lui. Oggi la legge elettorale è in discussione al Senato. La legge Severino non si tocca nel suo impianto. Non mi convince il fatto che scatti già dal primo grado". Sulla sentenza Cucchi: "Lo Stato è chiaramente responsabile sulla morte di Cucchi. Io sono il premier e devo rispettare il potere giudiziario". Sulle manganellate della polizia agli operai della Fiom: "Ci sono indagini interne in corso".