L'eredità del Maestro
I "mostri" più celebri di Carlo Rambaldi
Per il mostriciattolo dal cuore d'oro che sentiva la nostalgia del suo pianeta ("ET telefono casa" diceva al piccolo amico umano co-protagonista del film di Steven Spielberg), Carlo Rambaldi vinse l'Oscar e ottenne una fama planetaria. Ma di statuette per i migliori effetti speciali ne aveva già vinte due: la prima nel 1976 per "King Kong" diretto da John Guillermin con Jessica Lange; e la seconda nel 1979 per il terrificante Alien dell'omonima pellicola di Ridley Scott con Sigourney Weaver. A quell'epoca non c'erano computer e gli "effetti speciali" erano il frutto della genialità della mente e di manualità straordinarie. "Trucchi" nel verso senso della parola, in grado di suggestionare o terrorizzare il pubblico. Così, per King Kong Rambaldi costruì un pupazzo di 12 metri, che nel film sembrava alto trenta, oltre a un braccio meccanico per le riprese ravvicinate (come quelle in cui il gorilla stringe nel pugno Jessica Lange arrampicato in cima all'Empire State Building).