Malpensa fa litigare Reguzzoni e Michele Serra
Michele Serra, penna della sinistra chic, non ha mai nascosto la sua antipatia nei confronti della Lega e delle sue battaglie. Nell’ultimo numero de L’Espresso ha confermato la tradizione picchiando duro su Malpensa. L’aveva fatto anche in passato. Questa volta ha scritto: “Non c'è solo la Concordia adagiata davanti al Giglio: molti altri simboli degli errori umani sono disseminati nel nostro Paese. Ci si chiede ad esempio cosa sia quella gigantesca struttura di cemento nella boscaglia alla periferia di Varese”. Marco Reguzzoni da Busto Arsizio, ex capogruppo della Lega alla Camera ed esponente di spicco del cerchio magico bossiano, ha preso carta e penna rispondendo per le rime. Ecco la sua lettera integrale: Mi piacerebbe fosse vero quello che sostiene il giornalista Michele Serra nel suo articolo su L’Espresso, quando afferma che Malpensa è un aeroporto che sorge nel nulla. Ma… Nel celebre romanzo ”La storia infinita” dello scrittore tedesco Michael Ende e nel film che ne ha reso celebre il nome, il nulla è un’entità che si nutre dell’assenza di fantasia. Nella filosofia invece il concetto di nulla è stato interpretato in una miriade di modi e sensi, spesso (ma non solo) in contrapposizione o come negazione al concetto di “essere”. Secondo quanto sostiene il giornalista Michele Serra nel suo articolo su “L’Espresso” invece, il nulla rappresenta quella parte della Padania che ospita nella boscaglia una sterminata distesa di cemento chiamata Malpensa. Distesa di cemento, ovviamente “silenziosa”, che è altrettanto ovviamente il residuo di una civiltà scomparsa (cioè che non è). Se fosse così, allora al nulla non si potrebbero far pagare le tasse! E non si potrebbero imporre regole e burocrazie e ministeri di uno Stato che invece è. Purtroppo Serra non ha ragione…. Certo non è mia intenzione mancare di rispetto all’opinione di un così autorevole giornalista, che la Storia riconoscerà di certo al fianco dei più prestigiosi scrittori e filosofi, ma non posso non pensare che questo nostro nulla è perlomeno “atipico”. A Malpensa e intorno a Malpensa infatti, diciamo in Provincia di Varese (e lasciamo stare per un attimo Milano), mi risulta che vivano circa 884mila persone (il che la rende la quarta provincia più popolosa della Lombardia), che esistano 141 Comuni e che il più popoloso sia fra l’altro, guarda caso proprio vicino al nulla di Malpensa, Busto Arsizio (circa 81mila abitanti). Tanto per riderci sopra, inoltre, se non ricordo male, in Provincia di Varese ci sono 6 siti Unesco, e quindi il nulla “serriano” diventa un nulla “patrimonio dell’umanità”. Non vorrei sottolineare poi, ma devo farlo per onor di cronaca, che il sopradescritto nulla, pur vessato da sprechi, assistenzialismo eccetera eccetera, produce e paga le tasse anche per tutto il resto del Paese. E in questo senso sì, si può dire che sia quasi una situazione “aliena”… Sorvolo, più che altro per decenza, sul paragone quantomeno irrispettoso che affianca la tragedia della Costa Concordia a Malpensa, perché ritengo si commenti da sé e non meriti troppa attenzione. Chiudo però con un’ultima considerazione, e cioè prendendo atto che quella di Serra, e naturalmente la mia, altro non è che pura (ma nel suo caso sarà poi così pura?) satira. E per tornare al nulla (quello della storia infinita, quello della filosofia o quello serriano, fate voi), lasciatemi dire che, per la Provincia di Varese, per il Nord e per l’Italia, mai nulla fu più prezioso e rumoroso. Con i suoi problemi, certo, con i suoi sogni da conquistare, certo, ma con la potenzialità di diventare, come ho sempre sostenuto, il cuore pulsante del Nord. Un nulla, direi quindi, con la “N” maiuscola. Un Nulla che mantiene quella parte del Paese che invece esiste, parla e spesso sproloquia…