Macche tagli di stipendio! Ai deputati resta la stessa busta paga di prima

Franco Bechis

L'annuncio è stato fatto in pompa magna: l'ufficio di presidenza della Camera, guidato da Gianfranco Fini, ha deciso di tagliare ai deputati circa 1.300 euro lordi al mese, che netti diventano poco più di 700 euro. L'annuncio però è stato monco di una parte. Perchè alla fine ci sarà una magia: la busta paga della Casta resterà sostanzialmente immutata. Il taglio, cioè non c'è. Il segreto è tutto nelle nuove norme previdenziali dei parlamentari, che sono scattate dal primo gennaio scorso. Passando dal sistema retributivo a quello contributivo, i deputati si sarebbero visti lievitare la busta paga di circa 700 euro netti al mese, perchè non è più loro chiesto di versare tutti e due i contributi che versavano prima: uno per il vitalizio (1.006 euro al mese) e uno previdenziale (784,14 euro al mese), oltre alla quota assistenziale (526,66 euro al mese). La riforma delle pensioni avrebbe toccato solo marginalmente i deputati in carica (un anno su 5 di legislatura), che avrebbero recuperato ben più di quello svantaggio con i 700 euro netti in più in busta paga. Se la notizia degli stipendi aumentati fosse uscita, li avrebbero linciati. Così hanno deciso non di tagliarsi lo stipendio, ma di rinunciare a quell'aumento. Provando a fare bella figura gratis davanti a tutti...