La Rai da un calcio al pallone in tv e taglia le auto blu
Il bilancio vale più della storia. Compreso quella sportiva. Delle auto blu, invece, se ne potrebbe fare a meno, Anzi, sarebbe bello dover registrare la loro scomparsa. Ma trattandosi di uno dei più odiosi benefit, difficilmente verrà cancellato, cosa che, invece, accadrà ad alcune delle storiche trasmissioni sportive delle Rai. Magari i tempi saranno pure cambiati, e con essi le mode, gli usi e i costumi, ma chi è cresciuto con quegli appuntamnti fissati nella memoria, non potrà non provare un taglio al cuore. E così il consiglio di amministrazione della Rai, nella doppia seduta di questa settimana, potrebbe decidere di dare una bella sforbiciata ai programmi sportivi della tv pubblica, a partire da Novantesimo minuto, una delle pietre miliari dell’informazione televisiva dedicata al calcio. A mandare nello spogliatoio il contenitore del pomeriggio, che ha visto fra i propri conduttori volti come Paolo Valenti, Guido Barendson, Fabrizio Maffei, Giampiero Galeazzi, Marco Tosatti solo per citarne alcuni, l’esigenza di ridurre il deficit della Rai, limando ulteriormente i costi per non mettere a rischio i posti di lavoro dei dipendenti. Solo in questo modo il piano industriale sul quale sta lavorando il direttore generale Lorenza Lei, non conterrà la voce esuberi, ma prepensionamenti e uscite incentivate. E così a pagare il primo pedaggio dell’autostrada che dovrebbe portare la Rai ad imboccare la via del risanamento dei conti, saranno i calciofili italiani che rischiano di perdere Novantesimo Minuto, in onda del 27 settembre del 1970, e Stadio Sprint. A presidiare il territorio sportivo resterebbero soltanto la Domenica sportiva e la Giostra del Gol, programma che va in onda su Rai International ed è seguita da milioni di italiani all’estero, dagli Usa all’Australia e privarli del calcio sarebbe davvero un delitto. L’idea dei tagli ai programmi dedicati al calcio, fra l’altro, s’inserisce nel questione dei diritti televisivi per le Olimpiadi di Londra. La Rai potrà contare soltanto su tetto massimo di 200 ore, mentre non avrà più i diritti della Champions (solo Sky, a pagamento, e Mediaset, in chiaro) e in futuro addio alle Olimpiadi di Sochi e quelle estive di Rio. All’interno di questo quadro non si sa nemmeno se la Rai riuscirà a salvare i diritti della Coppa Italia dal 2012: in corsa dovrebbero esserci anche Sky e Mediaset. Di quello che una volta era il servizio pubblico, di questo passo, resteranno solo le tracce. Ma visto che evitare il peggio si può, il direttore generale ha pensato bene di portare in consiglio di amministrazione anche un bel paio di cesoie da giardiniere in modo da potare, in modo sensibile, l’uso, ma soprattutto l’abuso, delle auto blu. I tagli saranno lineari e riguarderanno tutti, dai direttori ai dirigenti, in modo da limare la voce di bilancio. Non solo. Le reiterare denunce di sprechi ed abusi da parte dei sindacati, direttori e dirigenti userebbero le auto di servizio per questioni private, hanno indotto il settimo piano a metter sotto la lente d’ingrandimento i contratti con i noleggiatori che lavorano con la Rai. La foto che ne è venuta fuori sarebbe a dir poco impietosa. A far lievitare i costi, in particolare, sarebbero le auto blu messe a disposizione degli ospiti delle varie trasmissioni. La maggior parte di loro viene prelevata a casa e riconsegnata a domicilio, con elevato costi per la produzione dei vari programmi. E questo la Rai non può più permetterselo.