Il mattino ha l'oro in bocca, ma non per la diva Ferrario
Se si sveglia a quell’ora non lo fa per scelta, ma per «spirito di disciplina». Dietro al tipico concetto da azzeccagarbugli, usato dalla video-giornalista del Tg1 Tiziana Ferrario - su precisa indicazione del suo legale - c’è tutto l’astio per la nuova collocazione all’interno del telegiornale della Rai, diretto da Augusto Minzolini, che le ha affidato la gestione delle edizioni del mattino con qualifica di caporedattore. Astio frenato soltanto dall’imminente rinnovo del comitato di redazione del Tg1, all’interno del quale la Ferrario vorrebbe far eleggere una propria candidata, in modo da creare ulteriori problemi al direttore. Peccato che “l’operazione cdr” si stia rivelando più difficile del previsto, visto che nessuna delle colleghe della Ferrario pare disposta a sacrificarsi per lei. Al momento gli unici redattori del Tg1 disposti a farsi carico delle questioni sindacali del telegiornale della prima rete Rai sono il giovane Alessio Rocchi, indicato dalla componente di sinistra, e Attilio Romita, conduttore dell’edizione delle 20, uno dei volti più amati dai telespettatori. Romita è stato indicato dalla componente di centrodestra dell’Usigrai, che ha deciso di far confluire su di lui i propri voti. Nel frattempo la Ferrario, oltre che svegliarsi all’alba, starebbe affilando le armi per una nuova battaglia legale. Dopo la sentenza del tribunale di Roma che ne ha disposto il reintegro, la giornalista del Tg1 - in video per 28 ani - è stata ricollocata alle cinque del mattino, in «un ruolo già occupato», dice lei, e senza nessuna possibilità di conduzione. Dall’inizio della settimana Minzolini le ha assegnato ufficialmente la gestione della redazione di Uno Mattina del Tg1, con la qualifica di caporedattore». Una mansione che, secondo il direttore, «costituisce una promozione». Per la Ferrario no. Così la giornalista, dopo la comunicazione ufficiale, ha risposto al direttore con una lettera aperta inviata a tutti i colleghi. Minzolini «ancora una volta non ha rispettato l’ordinanza dei giudici», scrive l’ex conduttrice dell’edizione delle venti del Tg1, «e non ha concordato con me il mio utilizzo all’interno della redazione». Il comitato di redazione del telegiornale, intanto, si è schierato al fianco della giornalista e ha lamentato il rifiuto del direttore a incontrarla. «Il provvedimento è stato adottato d’imperio, senza alcuna consultazione della collega», sostengono i giornalisti Alessandro Gaeta e Alessandra Mancuso. «Il sapore della decisione del direttore appare punitivo e non rispettoso del percorso professionale della collega che, comunque, ha già il trattamento da caporedattore dal 1998». Da parte sua il direttore Minzolini non si scompone più di tanto. Parla di situazione «grottesca», ricordando come la Ferrario sia stata «in video per 28 anni, tre generazioni di conduttori» e non ci sta a passare per il diavolo. «Le avevo già fatto tre proposte importanti per il suo ritorno al telegiornale», racconta, «le avevo chiesto di fare la super-inviata per andare a coprire gli eventi più importanti del momento, dalla Russia alla Libia, ma ha declinato. Poi le avevo proposto di fare la corrispondente da Madrid, ma mi ha risposto che non poteva. Alla fine le ho chiesto di andare a fare il caporedattore a Milano, ma ha detto di no».