Punto per punto

Quali sarebbero le dieci cause del declino delle Union (al centro della polemica di Trump)

Glauco Maggi

Scontro aperto tra Trump e Richard Trumka, presidente del maggiore sindacato USA, l’AFL-CIO. Il milionario newyorkese Donald era stato eletto nel 2016 per aver saputo conquistare il voto di molti operai degli Stati swing (fluttuanti) del Midwest, dal Wisconsin alla Pennsylvania, dal Michigan all’Ohio, e la sua strategia per il 2020 non puo’ che basarsi sulla riconferma di quei risultati. Per questo Trump tiene ben d’occhio il leader delle Union: anche se il numero degli iscritti continua a restringersi a livello nazionale, come mostreremo piu’ avanti, il presidente non sottovaluta il peso politico-organizzativo del sindacato ufficiale, e prendere di petto Trumka, via Twitter, e’ il modo piu’ diretto per continuare a rivolgersi alle “sue” tute blu, quelle con il cappello MAGA che affollano i suoi rally a colpi di tweet, grati per la difesa delle fabbriche e la promozione del Made in Usa. Cosi’, dopo che Trumka e’ apparso su Fox News lunedi’, il Labor Day per gli americani, criticando la Casa Bianca per il nuovo trattato USMCA con Messico e Canada e per aver attaccato la Cina “nella maniera sbagliata”, il presidente Trump ha immediatamente reagito, svergognandolo. “Ho appena visto il presidente dell’AFL-CIO Richard Trumka su Fox News e ho pensato tra me e me quanto diverso e’ in televisione rispetto a quando e’ con me alla Casa Bianca”, ha twittato. “A Trumka piace quello che stiamo facendo fino a quando non e’ ripreso in TV”, ha continuato Donald, che ha ricordato a Trumka che e’ stato lui, Trump, il solo presidente dei tempi moderni a mettersi contro la Cina e contro i cattivi patti commerciali in vigore, come il NAFTA. “Siamo stati rapinati nel Commercio e in tutto il resto mentre i suoi Democratici stavano con le mani in mano e guardavano. La NAFTA e’ il peggior Accordo Commerciale mai stipulato – terribile per i lavoratori – e Richard lo ha lasciato in piedi. Nessuno stupore che le Union perdano cosi’ tanti iscritti”, ha proseguito Trump, fiducioso che continuera’ ad avere il consenso dei lavoratori sindacalizzati, malgrado i dirigenti della Union siano allineati con il partito Democratico. “I lavoratori voteranno per me nel 2020 (c’e’ la piu’ bassa disoccupazione e ci sono piu’ posti di sempre), e dovrebbero smettere di pagare le esorbitanti quote per la tessera. Non ne vale la pena!”. Inizialmente, in effetti, Trumka aveva lodato Trump per il suo impegno a rinegoziare la NAFTA e a ritirarsi dalla Trans-Pacific Partnership, e gli aveva fatto visita nel marzo del 2017, appena due mesi dopo l’Inaugurazione. Alle elezioni di medio termine del 2018, pero’, Trumka ha sostenuto la campagna dei DEM. Lo ha fatto attaccando Trump con la trita accusa di essere la causa dell’aumento del razzismo nel Paese, ma ha taciuto sul tema del protezionismo commerciale, oggi bandiera del presidente del GOP e che le Union, e i DEM, hanno sempre sventolato. Le cifre del declino delle Union, che Trump ha richiamato nella sua polemica con Trumka, sono inequivocabili: gli iscritti si sono dimezzati dal 20,1% del totale dei lavoratori del 1983 al 10,5% del 2018. Il calo e’ stato piu’ pronunciato in stati come Indiana, Michigan, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin che hanno subito le maggiori contrazioni per numero di fabbriche e di addetti e che Trump ha vinto nel 2016. Le cause, secondo il pensatoio filo-liberal Brookings, sarebbero le seguenti: 1 - Il passaggio dall’economia manifatturiera USA ad una piu’ orientata ai servizi. 2 - Ci sono piu’ persone con un diploma di laurea, e costoro hanno meno chance di avere un lavoro sindacalizzato. 3 - La crescita dell’high tech, che attrae i piu’ specializzati a lavori ben pagati e non sindacalizzati. 4 - La deregolamentazione, che ha reso piu’ facile la competizione tra imprese senza sindacati. 5 - L’incremento di legislazioni statali ‘pro diritto al lavoro’ che non obbligano i dipendenti ad avere la tessera per poter lavorare. 6 - Le imprese e i datori sono piu’ aggressivi nell’uso di tattiche – legali - contro l’ingresso delle Union sui posti di lavoro. 7 - Mentre i sindacati del settore pubblico hanno mantenuto la loro forza nei recenti decenni, una sentenza recente della Corte Suprema ha stabilito che non e’ costituzionale che le Union di posti pubblici raccolgano le quote di iscrizione direttamente dalla busta paga senza l’esplicito consenso del lavoratore. Cio’ sta gia’ avendo un impatto sul numero degli iscritti e lo potra’ ridurre in futuro. di Glauco Maggi