Sinistri a stelle e strisce
Il comunista Sanders vuole per gli americani una sanità sovietica
Sulla riforma sanitaria, il partito Democratico vede un futuro sempre piu’ rosso, alla “cinese”. Non si accontenta dell’umiliante sconfitta subita dal GOP, che ha fallito nel tentativo di riformare in Congresso Obamacare nel senso di una maggiore liberta’ di scelte private e di un minore statalismo. Vuole molto di piu’. Guidato da Bernie Sanders, che non ha nemmeno la tessera DEM ma e’ di fatto il leader che detta la linea e si prepara cosi’ al 2020, il partito DEM sta accettando un’idea di stampo genuinamente socialista nella gestione della salute. Il vecchio senatore del Vermont, odiato da Hillary che lo accusa di averla fatta perdere nel 2016, ha depositato una proposta di legge rivoluzionaria. Si chiama Medicare for All, Medicare per tutti, e permetterebbe agli USA di scavalcare persino il Canada e la Gran Bretagna nella corsa alla mutua “gratis”. “Medicare”, in America, e’ il programma che da decenni copre gli anziani oltre i 65 anni, o perche’ hanno versato contributi alla Social Security per almeno 10 anni, o perche’ pagano di tasca loro questa assicurazione pubblica. Ovviamente, gia’ oggi Medicare e’ un ente federale che, come tutte le burocrazie, mangia denaro delle casse statali e marcia verso la bancarotta: secondo le proiezioni, avverra’ nel 2029 se non intervengono correttivi di spesa e di copertura. “Medicare” ha festeggiato 50 anni di vita nel 2015, e conta 55 milioni di iscritti. Gli americani sono 320 milioni, e l’altro istituto di assistenza pubblica gia’ in essere, “Medicaid”, dedicato ai poveri sotto una certa soglia di reddito (alzata considerevolmente dalla riforma Obamacare) ha 68,6 milioni di iscritti. A questi vanno aggiunti i 5,8 milioni di bambini bisognosi coperti dal programma pubblico CHIP. Non e’ tutto. Contrariamente alla bufala che circola nei media italiani, ossia che negli USA i malati muoiono sui marciapiedi se non hanno la carta di credito perche’ gli ospedali li respingono, l’assistenza d’urgenza e’ un dovere di legge. E peraltro, oltre agli assistiti pubblici di cui ho appena dato le cifre, ci sono ulteriori 180 milioni di cittadini “attivi” che hanno una copertura sanitaria personale. Nella stragrande maggioranza sono lavoratori ai quali, per accordi sindacali o per l’interesse di fornire copertura sanitaria all’interno del pacchetto retributivo, i datori di lavoro garantiscono polizze sanitarie complete. Infine ci sono quei privati cittadini che, non avendo la copertura del datore di lavoro (che costoro non hanno perche’ sono autonomi, professionisti, freelance etcetera), si sono sempre comprati la loro polizza, ma solo se e quando la volevano. E’ a costoro che Obama ha ‘pensato’ quando ha imposto a tutti l’obbligo di assicurarsi, o di pagare una multa (il cosiddetto mandato obbligatorio). In questa situazione, ecco piombare la proposta “universale” di Sanders. Tutti i bambini vengono iscritti dalla nascita al programma, e per gli adulti ci sara’ una fase di 4 anni che servira’ a coprire tutte le eta’ con la ‘garanzia’ federale obbligatoria. Tutte le polizze private, anche quelle oggi frutto di accordi sindacali, diventeranno illegali, perche’ alle assicurazioni sara’ vietato di offrirle. I datori di lavoro, insomma, non potranno coprire i dipendenti, i pensionati, e le loro famiglie. Bernie, il magnate con i soldi pubblici, garantira’ l’ospedale, le visite, ogni genere di cure anche dentali, della vista, dell’udito, delle malattie mentali e dell’assistenza terminale. Dalla culla alla bara, ci pensera’ dunque lo Zio Sam. E’ il sogno marxista della liberazione dai bisogni con il riconoscimento a tutti del diritto alla salute. Ma dove e’ il trucco? Il primo ostacolo visibile sono i costi, naturalmente. I primi calcoli sono per una spesa di 1400 miliardi di dollari all’anno, che significa che in 10 anni la salute prendera’ un terzo, il 33%, del budget federale (gia’ ora e’ al 16%). Ma il prezzo in termini di qualita’ del servizio e’ di gran lunga ancora piu’ alto. Se la “salute” sara’ regalata, infatti, la gente ne abusera’ facendo crescere la domanda: capita sempre se qualcosa e’ dato “gratis”. La stessa proposta di Sanders lo sa, e specifica che si ha diritto alle cure “se sono medicalmente necessarie” e “appropriate”. Che e’ l’ammissione di un controllo degli “esperti governativi” per razionare i servizi e cercare di contenere le spese, e infatti BernieCare stabilira’ un tetto annuo di uscite che il paese potra’ sopportare. Tradotto: se a settembre non ci sono piu’ soldi per le medicine, pazienza. E se non ci sono stipendi per un numero adeguato di dottori? Vuol dire che la visita “gratuita” slitta all’anno venturo. Basta vedere l’esperienza del Ministero della Salute Britannico (NHS) , il piu’ antico dei sistemi a “pagatore unico”, che sperimenta il razionamento da anni: per farsi visitare da uno specialista passano 18 settimane, e 15 mesi per rimuovere una cataratta (fonte, Harvard Business Review). I pazienti inglesi a rischio di cancro stanno aspettando ora 13 settimane per una colonoscopia , ha scritto sul New York Post Betsy McCaughey del Centro di Londra per le Ricerche sulle Politiche. E i dottori del NHS hanno avvisato che “un numero record di pazienti potrebbe perdere la vita se i tempi di attesa e la mancanza di letti rimangono al cattivo livello a cui sono adesso”. Ma in Inghilterra, almeno, il sistema delle assicurazioni private non e’ fuori legge e chi decide di uscire dalla trappola pubblica puo’ passare al privato. Negli USA, Sanders non vuole che le compagnie assicurative “speculino” sulla salute e chiede parita’ di cure per tutti. Non fa paura che un socialista nostalgico di Cuba e dell’URSS proponga questa soluzione finale. Impressiona, invece, che i leader emergenti del partito DEM al Senato, da Richard Blumenthal a Elizabeth Warren, da Kirsten Gillibrand a Cory Booker, tutti possibili candidati per il 2020 assieme allo stesso Sanders, si siano accalcati dietro a Bernie durante la sua conferenza stampa di presentazione e abbiano appoggiato la legge. E’ una deriva verso l’estremismo di sinistra che il GOP ha accolto con sollievo, perche’ la maggioranza degli americani non accetteranno mai un simile piano. Anzi, due senatori repubblicani, Lindsey Graham e Bill Kassidy, hanno rilanciato in extremis una proposta di riforma sanitaria in chiave federalista e liberista, ultima chance per cancellare le parti piu’ impopolari di Obamacare. di Glauco Maggi