Le due facce dell'America

La "Ragazza senza paura" sfida "Il toro"Ma la bestia è arte vera, l'altra marketing

Glauco Maggi

La statua ‘Fearless Girl’ (“la ragazza che non ha paura”) sta facendo scalpore, a New York, e siccome tutti ne parlano significa che chi l’ha concepita ha un fiuto per la pubblicita’ altamente professionale. Infatti, l’idea e’ venuta a una societa’ di investimento di Wall Street, State Street Global Advisors, che ha lavorato con la ditta di pubbliche relazioni McCann New York, che ha commissionato l’opera alla scultrice Kristen Visbal, del Maryland. Soldi soldi soldi, ma in questo caso e’ tutto OK. Ma perche’ la ragazza ha avuto il grande successo mediatico, domestico e internazionale, che ha avuto? Perche’ e’ un cocktail cinico di correttezza politica e ipocrisia, i due fattori che non falliscono mai nel fare centro nell’opinione pubblica conformista. Da dove cominciare? Dalla postura della giovane donna, per esempio: e’ in un atteggiamento di sfida, le braccia sui fianchi come uno studente che protesta per la liberta’ a Tienanmen di fronte ai carri armati dell’esercito cinese. Invece del braccio militare del regime oppressore, la ragazza e’ davanti al bronzeo “Charging Bull”. Il “Toro che carica”, dello scultore italiano Arturo Modica, e’ da oltre un quarto di secolo un’icona cittadina sulla Broadway a Downtown Manhattan, dove simboleggia nelle intenzioni dell’autore la capacita’ della borsa USA di rialzarsi dopo le crisi e di guidare la crescita dell’economia americana nel suo travagliato, ma virtuoso, corso positivo. La ragazza, insomma, vive di luce artistica riflessa, e non per il dichiarato (da State Street) messaggio di favorire l’avanzata delle donne nel mondo del lavoro e nei board delle corporation. Del resto, ci vuole il “coraggio” di chi sa di godere del conformismo dominante per promuoversi, con targhetta pubblicitaria ‘State Street’ sulla statua, malgrado la povera performance della stessa societa’ a proposito di “parita’ di genere”. Ha scritto Andrea Peyser sul New York Post, il 3 aprile, che “State Street impiega solo un pugno di donne in posizioni top, anche meno dei numeri disarmanti di altre aziende di Wall Street”. E che dire dell’aspetto “idealistico” che ha ispirato le due opere? Modica sborso’ di tasca sua 350mila dollari per lanciare il suo messaggio ottimistico alla citta’ in un momento nero (la crisi azionaria del 1989). La scultrice Visbal ha creato su commissione, pagata da una ditta di pubbliche relazioni che e’ stata pagata da una societa’ di Wall Street. Esatto, una di quelle che sono di solito demonizzate dai Sanders, dagli studenti di Occupy Wall Street, da Hillary e dal sindaco di New York Bill de Blasio. La “giovane senza paura” e’ una testimonial commerciale, coccolata dal municipio che ha acconsentito subito di piazzarla li’. All’inizio doveva essere per un periodo provvisorio limitato alla ‘celebrazione’, ma poi de Blasio ha deciso di prolungare il permesso per la permanenza di un anno, fino al marzo 2018. Modica commise un reato, occupazione illecita su luogo pubblico, piazzando il Toro di notte, senza permesso, sul marciapiede davanti a Wall Street. Il Comune reagi’ sloggiandolo, e ci volle una battaglia legale, con il supporto genuino della gente che aveva apprezzato la “provocazione positiva pro America” del “Toro alla carica” , per guadagnarsi uno spazio legittimo, e definitivo, sull’isoletta pedonale a 100 metri da Bowling Green. I visitatori americani e globali omaggiano da decenni il Toro, che e’ sulla strada per il Ferry che porta alla Statua della Liberta’. E l’accoppiamento turistico delle due icone, pur storicamente casuale, e’ simbolico di uno stesso messaggio positivo: l’America e’ aperta agli immigrati, e il tempio della finanza crea prosperita’. Ha fatto bene Modica, quindi, a incaricare gli avvocati di chiedere ai giudici la immediata rimozione della ragazza: “ Il piazzamento della statua della giovane in opposizione al Charging Bull ha sminuito l’integrita’ e ha modificato il Charging Bull”, ha dichiarato il legale Norman Siegel, lamentando la violazione del copyright creativo. “Il Charging Bull, ora, non simboleggia piu’ un messaggio positivo ed ottimistico. Invece, e’ stato trasformato in un simbolo di forza negativa e in una minaccia”. E’ ovvio per me che, per buon senso prima ancora che per la tutela della liberta’ di espressione, non si puo’ che dare ragione a Modica: la sua espressione artistica e’ stata violentata. Ma se volete una prova definitiva che la “ragazza senza paura” e’ diventata una testimonial, in bronzo, dell’ostracismo libero a antibusiness per Wall Street, molto piu’ di quanto finga di apparire paladina di un femminismo di maniera, ve ne do’ due. La prima prova e’ che, lo dicono i numeri, mentre 20 anni fa le societa’ finanziarie assumevano laureate con il contagocce, adesso siamo ad un salomonico 50-50. “Penso che si ricavi un senso problematico osservando la statua della giovane”, ha detto alla Peyser Carrie Luks, direttrice del Forum delle Donne Indipendenti. “Le donne americane sono quelle con le piu’ alte probabilita’ sulla Terra di diventare manager di corporation. Possono correre per cariche politiche, iniziare nuovi business, lavorare duro e guadagnare un sacco”. La seconda prova e’ la guerra diretta di de Blasio contro Modica: “ L’esistenza di uomini ai quali non piace che le donne guadagnino il loro spazio e’ esattamente il perche’ abbiamo bisogno della ‘Fearless Girl’”, ha twittato il sindaco dopo l’annuncio della causa avviata da Modica. Ok, figuriamoci se non c’e’ il diritto di fare ed esporre, in America, una statua di una donna a fronte alta. Perche’ non metterla, pero’, in un luogo tutto suo, su un piedestallo ad hoc? Potrebbe essere nel campus della Columbia, per restare in citta’, dove l’orgoglio femminile ferito ha una lunga storia di conflitti delle studentesse contro gli abusi sessuali. La forzatura politicamente corretta, e banale, e’ stata invece quella di mettere una figura di donna in contrasto altezzoso con un valore ancora piu’ universale, la crescita e la prosperita’ del libero mercato, che beneficia entrambi i sessi. Se dovessi scommettere, ma spero di perdere, la Fearless Girl non si spostera’ mai piu’ da li’. Fossi Modica, traslocherei il Toro. di Glauco Maggi