Pronti via
Trump, i sondaggi e le mosse chiave
Prima sembrava che non lo volesse nessuno come presidente, che non fosse adatto e degno di ricoprire quel ruolo: almeno a sentire la Clinton, i critici di sinistra e i never Trump di destra. In tre settimane, con le prime dichiarazioni e le prime mosse per la formazione del suo team che hanno mostrato pragmatismo e flessibilita’, Trump ha convinto una maggioranza di americani che sapra’ mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Che sara’, insomma, un presidente decisionista. Il profilo da imprenditore che sa fare le cose (le case, nel suo caso) e sa diventare miliardario, insomma, era piaciuto apertamente ai suoi fans della prima ora, lo zoccolo duro che gli ha fatto vincere le primarie. Ma quel tratto evidentemente si e’ poi imposto nell’opinione pubblica piu’ larga: prima la sessantina di milioni di persone che l’hanno eletto (con il 46,5 % del voto popolare complessivo contro il 48,2% per Hillary) , e adesso il 64% di interpellati, tra gli elettori registrati, nel sondaggio del Centro per gli Studi di Politica Americana dell’Universita’ di Harvard e del Gruppo di Ricerca Nazionale, che pensano che Donald sara’ molto o sufficientemente efficace nel realizzare i suoi piani sulle questioni al centro del suo programma. Dalle tasse (tagli a favore delle famiglie e delle imprese) alla salute (cancellazione o ampia riforma dell’Obamacare), dalle infrastrutture (con investimenti misti pubblico-privati, dal valore di mille miliardi di dollari, per costruire ponti, strade, ferrovie e tunnel) all’immigrazione (con il muro o altre barriere e la deportazione degli irregolari con la fedina sporca). Nel dettaglio, il 78% approva le sue promesse sulle infrastrutture, e per il 53% le manterra’. I tre quarti degli americani sostengono l’idea di Trump di tagliare le tasse sul reddito individuale, e il 47% e’ fiducioso che lo fara’, mentre meta’ degli interpellati crede che manterra’ la promessa di tagliare le tasse alle corporation, con il 35% che e’ d’accordo con lui su questa idea. Il 54% e’ convinto che Trump manterra’ l’impegno di espellere i clandestini, con il 90% che e’ d’accordo con lui sulla deportazione degli immigrati irregolari che hanno commesso dei crimini. Quanto a Obamacare, il 54% degli americani crede che il presidente eletto manterra’ la promessa di mettervi mano, con il 46% che e’ d’accordo per la cancellazione e il rimpiazzo. “Penso ci sia un considerevole numero di questioni, particolarmente quelle che si riferiscono alle tasse, alle infrastrutture e ad alcune parti dell’immigrazione e della salute attorno alle quali Trump potrebbe realizzare un consenso molto forte”, ha suggerito commentando i risultati Mark Penn, managing partner e presidente dello Stagwell Group, che supervisiona il National Research Group. Trump ha bene in mente che deve partire con il piede giusto per recuperare una popolarita’ ancora sotto il 50%, e non a caso ha gia’ scelto i ministri che dovranno aiutarlo a realizzare due dei quattro obiettivi citati dal sondaggio. Per Obamacare ha indicato Tom Price, deputato della Georgia, medico, che e’ stato il piu’ attivo in Congresso nel combattere la riforma di Obama elaborando progetti di leggi correttive che la Camera ha approvato ma che non potevano avere un futuro per il veto del presidente democratico. L’ex ministra del Lavoro di George Bush Elaine Chao, moglie del leader dei senatori Mitch McConnell, sara’ la titolare del ministero dei Trasporti, che avra’ larga parte nella realizzazione del piano delle infrastrutture. Chao e’ la prima asiatico-americana ad occupare un posto nel governo Trump, oltre a Nikki Haley, indiana-americana che sara’ ambasciatrice all’ONU. di Glauco Maggi twitter @glaucomaggi