Diari d'America
Il solito ritornello sulla polizia americana che uccide i neri
In questi miei giorni in Italia mi e’ capitato, a proposito dell’America, di dover rispondere a una domanda e di dover commentare un fatto, per gli italiani evidentemente assodato. Il quesito, scontato, e’ “chi vincera’ le elezioni?”. A questo rispondo rinviando agli articoli che scrivo per Libero, su carta e sul mio blog su www.liberoquotidiano. Il “fatto” da commentare, invece, mi deprime per come viene presentato: “caspita, quanti neri vengono uccisi dalla polizia Usa…”. I PR internazionali del movimento “Black Lives Matter” (BLM), ossia tutti i media, carta e Tv in gara, hanno fatto proprio un bel lavoro. Il gruppo si chiama “Le Vite dei Neri Contano”, e il suo senso, tradotto, e’ “non ammazzate la gente di colore, poliziotti bianchi maiali!” (i radicali di sinistra, dai tempi della Pantere Nere, chiamano pig, maiali, gli uomini e le donne in divisa). Ieri, a Milwauke (Wisconsin), la propaganda dei vittimisti professionali organizzati anti-sistema e anti-polizia ha vissuto un altro “momento di passione”. La polizia ha ucciso un giovane di 23 anni, la cui etnia e colore della pelle non e’ stato subito comunicato ufficialmente dagli agenti, ma il fatto che una folla di centinaia di persone (per lo piu’ di colore) si sia mobilitata nelle ore successive per le strade, per la usuale sommossa con danni ai negozi e sassi tirati contro gli agenti (uno e’ stato ferito gravemente per aver preso una mattonata in testa) assicura che la vittima sia un afro-americano. Anche del poliziotto, 24 anni, non e’ stata dichiarata la razza, e si sa per ora che vestiva una telecamera d’ordinanza quando ha sparato. Nei prossimi giorni si conosceranno meglio i dettagli dell’incidente, ma intanto e’ stato posto in licenza amministrativa, come e’ uso per i protagonisti di episodi di polizia con esito letale. Comunque, ecco quello che il dipartimento di polizia ha gia’ comunicato sulle circostanze del fatto di sangue. La polizia ha detto che alcuni agenti hanno fermato un veicolo e che due persone sono scese e sono fuggite a piedi. Durante l’inseguimento un agente ha sparato e ucciso uno dei due, di 23 anni, che era armato con una pistola. L’uomo e’ stato colpito due volte, uno al petto e uno ad un braccio, ha detto il sindaco di Milwaukee Tom Barret, democratico, che ha aggiunto che l’agente ha intimato al sospetto di far cadere la sua pistola prima di sparargli. Non e’ ancora chiaro se l’uomo ucciso stesse puntando l’arma contro l’agente nel momento in cui e’ stato colpito: “queste circostanze addizionali verranno chiarite nei prossimi giorni dall’inchiesta”, ha spiegato al Journal – Sentinel di Milwaukke l’assistente-capo della polizia locale Bill Jessup. La polizia ha detto che l’arma recuperata dopo l’incidente e’ una rivoltella semi-automatica di cui era stato riportato il furto durante una rapina ad una armeria in Waukesha nel marzo scorso, e che l’uomo ucciso aveva “una lunga storia di arresti”. Un parente della vittima ha chiesto alla gente di non commettere ulteriori violenze per protestare contro la polizia, e cosi’ ha implorato il sindaco. Ma saranno i prossimi giorni a dire se gli appelli ad un comportamento civile dei dimostranti verranno ascoltati dagli attivisti di BLM e dai fomentatori d’odio, che hanno gia’ provveduto a iscrivere l’episodio nella lista “dei neri ammazzati dalla polizia americana“, con cio’ fornendo altro materiale alla telenovela che tiene viva la tesi del “razzismo della polizia americana”. Chi e’ in buona fede ed e’ interessato davvero alla sorte dei giovani neri, quelli dei ghetti che vivono una vita ai margini della societa’, dovrebbe avere l’onesta’ intellettuale di prendere i fatti, tutti, per quelli che sono. La vittima di Milwaukee, come tutti gli altri “morti neri eccellenti”, e’ stata sbattuta in prima pagina, e ha provocato tensioni sociali, solo perche’ e’ una vittima della polizia e serve alla campagna politicamente corretta, promossa da Obama-Clinton e dai Democratici, a favore degli afro-americani come minoranza diversa oppressa dal razzismo della destra repubblicana. Ovviamente ci vuole una malafede colossale che se ne frega delle prove (vedi Ferguson, Staten Island, Baltimora eccetera, casi diventati emblematici in cui gli agenti sono stati assolti perche’ hanno agito per autodifesa o secondo le norme previste) a sostenere di essere a difesa delle “vite dei neri che contano” solo quando a sparare sono uomini in divisa. Se fossero davvero, e sempre, le “vite dei neri a contare”, perche’ non si parla mai delle statistiche dei neri che muoiono nei ghetti neri, uccisi dai regolamenti dei conti fra gang o vittime di pallottole impazzite che ammazzano passanti o bambini che giocano per strada. Eppure, le cifre sono impressionanti. Prendiamo Chicago. In quella Side South dove il giovane Obama ha fatto l’attivista sociale, solo la settimana scorsa ci sono stati quasi 100 colpiti da armi da fuoco, non della polizia ma dei malavitosi che se le procurano come vogliono, con rapine o sul mercato nero, anche nello Stato dell’Illinois che pure ha leggi restrittive alle vendite. In sei giorni, delle 99 persone colpite da spari 24 sono morte, 9 nella sola giornata di lunedi’. E’ stato il giorno piu’ letale da 13 anni a questa parte, ma la “notizia” non ha meritato la prima pagina nella stampa nazionale, e tantomeno internazionale. Fino a giovedi’ scorso, nel 2016, le persone colpite da armi da fuoco sono state 2514, contro le 1725 nello stesso periodo dell’anno prima. Chicago e’ ai livelli di violenza degli Anni Novanta, e la popolazione nera e’ la vittima predestinata. Ci sarebbero dunque ben altre domande da farsi sul perche’ tanti neri muoiono di criminalita’ diffusa, in un fenomeno di autodistruzione sociale e di degrado crescente della loro comunita’ piu’ povera e assistita dal welfare, soprattutto in citta’ dalla dominanza monopartitica DEM da decenni, come Chicago e Baltimora. Ma il ritornello-denuncia che vince e’ sempre e solo questo: “caspita, ma quanti neri vengono ammazzati dalla polizia americana!”. Glauco Maggi