Complimenti per la trasmissione
Cecchi Paone e la notizie romanzate
Le news quasi romanzate. Spiegare cos’è, letteralmente, una società off shore, mentre si parla dello scandalo fiscale di Panama; postillare, con cappello in mano (neanche fosse il presidente Truman) perché il cappello Panama si chiami davvero così; avvertire che l’Egitto «ci prende in giro ancora, lo dico e me ne assumo le responsabilità» sul caso Regeni. Eccetera. Alessandro Cecchi Paone, al suo esordio da anchorman nel Tg4 delle 19, ha introdotto un nuovo genere: la divulgazione personalizzata della notizia. Il che, non è affatto un male. Cecchi Paone, a volte eccessivo e irritante altre volte (il più delle volte) compassato come un gentleman, possiede indubitabilmente una tecnica e una padronanza dei tempi televisivi oliatissime. Entrato in punta dei piedi nel ventre dello storico Tg di Emilio Fede -il Tg era soprattutto una protesi di Fede- ora dominio di Mario Giordano, Cecchi ha abbandonato quasi subito il ruolo dello star starter dell’infotainment americano e ha smistato bene i servizi. Una battuta col corrispondente Gatti da Londra («Non è che Cameron su Panama si nasconde dietro un dito?») mentre scorrono le immagini dei vip evasori fiscali; un’altra battuta introducendo le dimissioni del ministro Guidi con la collega Sgobbi dalla Basilicata («Tempa Rossa sembra un posto in Messico o in Florida. E invece...»); un’altra ancora anticipando un servizio sugli «elementi digitali» («Oddio che spavento!»). L’eloquio di Cecchi prende quasi a braccetto le notizie e le porge allo spettatore, con educazione. Non so ancora se questa sua strategia sdrammatizzate, all’insegna del «sapete di certo cosa è successo oggi, ma se non lo sapete perchè avevate da fare, ve lo dico io» sia o meno appagante per pompare gli ascolti del telegiornale. Lo si vedrà dopo le prime due settimane di conduzione. E non so nemmeno se i dirigenti Mediaset contrari alla decisione dell’azienda di arruolare Cecchi che in effetti contrassegna pesantemente un marchio storico, avessero o meno tutti i torti. Però, dall’esordio, Cecchi Paone si è dimostrato un ottimo giornalista, con uno spiccato senso teatrale che potrebbe imprimere una svolta, un modo per rendere originale l’informazione. Vedremo.