Penelope

Je suis Catherine Deneuve contro #Metoo

Brunella Bolloli

L'America si veste di nero per dire no alle molestie, la Francia risponde con un rosso passione e con il volto di un'attrice, ex sex symbol, oggi nonna felice, che manda a dire alle colleghe più giovani: ragazze, facciamoci ancora corteggiare! Un conto è uno stupro, sempre da denunciare, un altro sono le avances. Catherine Deneuve ha scritto su Le Monde un appello pubblico, insieme ad altre attrici e intellettuali, un documento contro il nuovo puritanesimo che dagli Stati Uniti, dopo il caso Weinstein (a proposito, ieri l'hanno menato in Arizona) si sta diffondendo in Europa. Un attacco alle signore e signorine riunite sotto la sigla #Metoo (che significa anch'io. Sottinteso: sono stata molestata), che vorrebbero al rogo tutti i maschi perché in quanto tali sono per natura un po' provoloni e abusano del loro ruolo di potere, a meno che non si tratti di omosessuali e allora nessuna corre pericolo. La Deneuve è donna d'altri tempi, ha avuto compagni affascinanti come Marcello Matroianni e Roger Vadim, sa cosa significa essere corteggiata, anche con insistenza, e non teme il maschio, a patto che non sia un violento, certo. Ora pensare che perfino lo sfioramento di un ginocchio è equiparabile a una molestia sessuale da denunciare alla polizia sta diventando un po' esagerato, è il pensiero della protagonista di Bella di Giorno, a cui hanno subito risposte sdegnate Asia Argento e le altre incavolate nere con gli uomini: