Il pallone di Luciano

L'Inter? Pare il Napoli dell'anno scorso. Ma occhio alla Juventus...

Ritornando su alcune nostre considerazioni di inizio campionato, avevamo pronosticato che l’Inter poteva essere considerata la pretendente principale alla vittoria finale, che il Napoli non avrebbe ripetuto la performance del passato campionato quando si laureò campione d’Italia, che la Lazio non sarebbe riuscita a ripetere il secondo posto, che la Juventus nel torneo in corso si potrebbe piazzare in zona Champions. Mentre il Milan presentava e presenta tuttora l’incognita degli inserimenti di ben 8 giocatori nuovi e quindi solo il tempo potrà essere giudice insindacabile. Erano valutazioni che scaturivano dall’iter con il quale le squadre stesse si stavano avvicinando al campionato. Non ci convinceva il Napoli perché privato di Spalletti, Giuntoli, Kim e, tra l’altro, troppo dipendente da Osimhen che, secondo noi, difficilmente ripeterà l’annata che lo ha portato a vincere il titolo di capocannoniere.

Non ci convinceva neppure la Lazio, perché orfana di Milinkovic Savic perdeva quella personalità e sicurezza che sapeva infondere il serbo ai propri compagni. In più sapevamo che si sarebbe avvertita la mancanza del ds Igli Tare, il quale, da grande giocatore quale era stato, in passato aveva saputo assemblare il gruppo come pochi (maestro nel saper vendere e comprare giocatori senza gravare sul bilancio). Al contrario avevamo apprezzato l’operato dell’Inter che si aggiudicava giovani di qualità come Frattesi, Thuram, Pavard e pedine importanti come Carlos Augusto, Sommer, Cuadrado, Arnautovic, rinforzando e ringiovanendo una rosa già forte in tutti i ruoli. Per questo l’abbiamo citata come possibile candidata al titolo. Mentre la Juve, pur non avendo potuto fare mercato, ci sembra che possa aspirare ad un posto Champions perché potrà contare su un timoniere del valore di Giuntoli e quando il campionato si farà pesante, non avrà la solita partita di Coppa che invece avranno le altre.

Passando al calcio giocato, Genoa-Napoli ci ha presentato un Napoli brutto per 70’ che, alla fine, è riuscito a pareggiare 2-2 salvando l’onore ma non la classifica. Cinque punti dividono l’Inter dal Napoli, ma i nerazzurri assomigliano quest’anno al Napoli dell’anno scorso quando correva più degli altri, segnava più degli altri e subiva meno. Tant’è che alla squadra di Gilardino, per limitare i campani, sono stati sufficienti corsa e agonismo. Un pari che all’inizio il mister genoano avrebbe sottoscritto, ma che alla fine gli ha lasciato l’amaro in bocca. Male il Napoli dietro, in mezzo e davanti e Garcia non giustifica la prestazione. C’è carenza nelle marcature difensive: lo dimostrano i due gol su calcio piazzato presi contro il Genoa, i due presi a Frosinone e i due presi con la Lazio.

La Juve dicono abbia cambiato sistema. Noi evidenziamo la buona prestazione dei bianconeri ma la riteniamo figlia di una Lazio che, per effetto della vittoria ottenuta al Maradona contro il Napoli, era venuta spavalda a Torino a fare la partita, senza pensare che la Juve è forte quando viene attaccata. A noi comunque i bianconeri sono piaciuti se non fosse altro per la cattiveria nel recupero palla, sempre carente in passato. Bene Vlahovic (e non solo per la doppietta messa a segno) e Chiesa. Su Inter e Milan ci siamo già espressi, nerazzurri più squadra dei rossoneri che avranno ulteriore bisogno di rodaggio per amalgamare i tanti nuovi arrivati. La debacle milanista (5-1) ha portato Pioli a chiedere scusa ai propri tifosi mentre, sponda nerazzurra, sprizzava negli occhi di tutti la certezza di avere in mano una macchina perfetta (Thuram su tutti) che potrà soddisfare il palato dei più esigenti. Bella vittoria della Fiorentina sull’Atalanta, fin troppo bello il 7-0 con il quale la Roma ha battuto l’Empoli.