Atalanta? Giochi stravolti: per la Champions darà fastidio a tutti
Il Milan ha vinto 1-0 con tanta fatica a S.Siro contro il Toro. Si è mostrato quasi impaurito e, specialmente nel primo tempo, ha lasciato molto a desiderare per il giro palla lento, ma anche per i continui sbagli nel dosare i passaggi, con Giroud poco servito e male che ha sbagliato anche qualche stop di troppo davanti al portiere avversario. Non è cambiata di molto la musica nella ripresa, ma per andare in gol è stata sufficiente una delle poche scorribande di Theo Hernandez, che ha fatto i soliti trenta metri palla al piede e ha scodellato il pallone sulla testa di Giroud che, con una perfetta incornata, ha battuto Milinkovic. Da quel momento si è visto un Milan più sicuro di se stesso, ma portato più a difendere il vantaggio acquisito che non ad attaccare per chiudere la partita. Le tre sconfitte subìte avevano lasciato il segno e soprattutto le tante reti incassate avevano intaccato il morale, ma non la voglia di reagire. La vittoria servirà sicuramente ai rossoneri per ripresentarsi al proprio pubblico più sicuri di sè, con il morale rinfrancato e una crescente autostima di gruppo. In questi momenti si è comunque sentita in modo particolare la mancanza di un leader di gruppo, visto l’infortunio di Ibra. Si è capito quale fosse l’importanza di un Kessie a far da diga davanti alla difesa oltre a rifornire di palle intelligenti gli attaccanti, mentre la mancanza di Maignan ha fatto capire quanto importante sia la sua presenza: il portiere, oltre a dare sicurezza a tutto il reparto difensivo, ne cura la regia.
Davanti al proprio pubblico, il Napoli ne ha fatti tre alla Cremonese, quasi volesse vendicarsi per la eliminazione dalla Coppa Italia ad opera degli uomini di Ballardini. Ha sbloccato il risultato Kvaratskhelia, ha raddoppiato Osimhen per il suo diciassettesimo gol, infine Elmas ha firmato il 3-0 ribadendo che l’attacco di Spalletti è il migliore del campionato, in compagnia di una difesa che è la meno perforata. Che altro dire di questo Napoli se non magnificare di settimana in settimana questa cavalcata. Ormai per la squadra di Spalletti vale il detto: «Non ti curar di loro, guarda e passa». Infatti, mentre dietro impazza la lotta per la qualificazione Champions, il Napoli vince le sue partite e non ha bisogno di sapere cosa fanno le altre. Tra l’altro la Roma a Lecce non è andata oltre l’1-1 contro la giovane compagine di Baroni: sotto di un gol già al 7’, ha recuperato al 17’ su rigore trasformato da Dybala. Poi nient’altro. La squadra di Mourinho, molle nell’attaccare l’avversario, modesta nella qualità delle giocate, lenta nel giro palla, ha badato più a difendersi che attaccare. Due giocatori su tutti: Dybala, che ha cercato di velocizzare il gioco, e Abraham, l’unico a capirlo, che però si è imbattuto più volte in un Falcone insuperabile, il migliore in campo dei suoi. Pari giusto.
Nel gruppetto delle migliori, intanto, è arrivata l’Atalanta che è andata all’Olimpico a battere la Lazio 2-0, con due gol di rara bellezza: al 24’ Zappacosta ha portato in vantaggio la Dea, poi al 65’ ha messo il timbro del 2-0 un grande Hojlund. Per Gasperini una vittoria importante a casa di una pretendente alla qualificazione Champions, che fa capire che tutti coloro che vorranno qualificarsi dovranno fare i conti con i bergamaschi. La Juve invece ha vinto 1-0 in casa contro una buona Fiorentina, che ha fatto possesso palla ma senza avere attaccanti che potessero tirare in porta avendo, mister Italiano, abbandonato a se stesso, in mezzo a tanti difensori bianconeri, l’unica punta della squadra, il bravo Gonzalez. Così la Juve ha conquistato i tre punti e Allegri ha potuto ancora una volta affermare che senza la penalizzazione sarebbe secondo in classifica. Giustamen te.