In Nevada
F1, le pagelle del GP Las Vegas: Russel da 10 ma Verstappen da lode. Sainz meglio di Leclerc
VERSTAPPEN - 10 E LODE E QUARTO TITOLO MONDIALE
Ha vinto facile a inizio campionato, assecondando un destino già scritto. Poi ha resistito in mezzo alla tempesta perfetta, tra la monoposto in caduta libera e un inferno di scandali e defezioni in casa. A partire dal Gp di Imola, ha praticamente corso in solitaria. Ha calcolato, ha smussato, si è accontentato, ha gestito. D'un tratto in Messico ha rispolverato quel vecchio lato fumantino, la sua cifra autentica, il suo marchio, pagando un unico esorbitante conto. Infine ha compiuto imprese da leggenda, come l'eccezionale rimonta brasiliana. E' stato all'occorrenza uomo-macchina, uomo-punti, uomo-titolo. Il più competitivo, il più cattivo, il più completo. Al netto di tutte le possibilità ed incognite dietro l'angolo, quasi insostituibile. In quanto unico pilota vero. Il più forte oggi al mondo.
RUSSELL 10
Maestosa prova del futuro capitano Mercedes, già protagonista nelle qualifiche. Ritmo che impressiona, con una macchina oltre ogni aspettativa. L'inglese non vinceva dal GP d'Austria. La fredda e imprevedibile notte del Nevada regala alle frecce d'argento una bella soddisfazione, dopo un'altra annata certamente non memorabile.
HAMILTON 8
Le condizioni di pista favorevoli alla monoposto, in deciso e inaspettato spolvero, risvegliano letteralmente il 7 volte iridato. Errante nella fase decisiva delle qualifiche, scatenato come non mai in gara, dove firma una indiavolata rimonta, dalla decima piazza alla seconda. Dopo un anno in sordina, la prima ribalta degna di nota. In attesa della nuova bramata divisa.
SAINZ 7.5
Alla prima staccata non è perfetto. E il malinteso con i meccanici ai box gli fa correre un rischio non da poco. Poi gestisce meglio le gomme rispetto al compagno e col podio riscatta il funesto weekend brasiliano. Grazie al suo contributo, il match con McLaren in ottica Costruttori è ancora aperto.
LECLERC 6.5
Correre senza il guanto di seta comporterà pure qualche cazzata. Ma almeno lo fai da pilota. Charles dunque supera Gasly e Sainz con una partenza a fionda. Subito l'azzardo con l'attacco su Russell all'esterno e la beffa delle medie che crollano. Poi la gara da ricostruire e il team radio che è ormai un caso. Ma il bilancio quest'anno è meno amaro del solito...
NORRIS 5
La McLaren stavolta in difficoltà sul ritmo, lui spettatore anonimo. Ha avuto da Miami una macchina formidabile, senza mai mostrare le stimmate del campione, soprattutto a livello mentale. Una granata nel percorso e nella carriera dell'inglese. Peccato anche per Piastri. I 5 secondi per la falsa partenza sono l'ennesima botta, per una magia che da Austin sembra essere svanita.