Il ritorno
“Mi definisco un Nerd dell’acustica”, Grignani fa sognare con un nuovo brano. E spunta una donna misteriosa
L’ultimo brano di Gianluca Grignani - che s’intitola Non dirò il tuo nome - è già un tormentone. Piace a tutti. Incanta il pubblico per quella musicalità ricercata che fa l’occhino ad una dolcezza rispolverata dalla ceneri di un altro suo successone: “La mia storia tra le dita”. Che ha portato il cantante milanese a scalare le classifiche. Ora con questa canzone Grignani segna il terzo gol. E cambia pelle ancora una volta. Per lui il 2020 è iniziato all’insegna della musica (prima con “Tu che ne sai di me” - uscita il 1° gennaio - poi con “Dimmi cos’hai” e ora quest’ultimo lavoro). “Il nome della donna in questione non lo dirò mai. Nemmeno sotto tortura”, racconta a Libero Grignani. Ma il brano l’ho scritto di getto - come accade spesso - ed ha un legame profondo con “La mia storia tra le dita”. Anche questa canzone è dedicata a quella ragazza che avrei dovuto sposare tanti anni fa, quella ragazza che mi donava una dolcezza unica che mi faceva paura. Oggi lei ha un’altra vita, ha una famiglia e un marito. Ma io non l’ho dimenticata”. Il cantante ci rivela di aver contatto questa ragazza misteriosa con la quale ha avuto in passato una storia. “Quando mi ha risposto, tramite i social, ha detto: “Mi prenderà un colpo quando la sentirò”. C’è affetto. Stima, nel senso più puro del termine. Dissi no alla sua dolcezza che oggi mi manca in senso generale. E’ quello di cui avrei bisogno oggi. Ma all’epoca ero giovane, volevo fare musica. Non pensavo ad altro”, assicura Grignani. Che oggi dice di essere “sentimentalmente sul mercato”: non perde la voglia di scherzare. E di sorprendere il pubblico. Nella sua casa ci sono più di 30 chitarre. Poi i premi, i giornali con le sue interviste storiche, i vinili. “Quando sono salito sul palco la prima volta mi tremavano le gambe. Venivo dalla pizzeria. Lavoravo lì, sognavo di fare musica”, svela Gianluca.
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Oggi è uno degli artisti più amati nel panorama musicale. “Sicuramente sono Grignani più maturo. Non sono più quello di tanti anni fa. Ho studiato tanto l’acustica ispirandomi a Eric Clapton. Mi definisco un “nerd dell’acustica”. E ne vado fiero”, continua il cantautore. Da Destinazione Paradiso (che definisce un “grande layout”) a Falco a metà. Passando per altri ottanta brani. Un repertorio bellissimo, che strizza l’occhio all’amore. Sempre. Oggi, Grignani, assicura: “Riesco a esprimersi meglio rispetto al passato. Sono maturo abbastanza con la musica e testi. Quello che mi mancava molti anni fa”.