Pontefice
Lo spot di Papa Francesco pro-vaccino alla benedizione Urbi et orbi
Nella benedizione Urbi et orbi di ieri 25 dicembre, di fronte a una piazza San Pietro deserta, Francesco ha parlato: “Oggi, in questo tempo di oscurità e incertezze per la pandemia, appaiono diverse luci di speranza, come le scoperte dei vaccini. Ma perché queste luci possano illuminare e portare speranza al mondo intero, devono stare a disposizione di tutti” […] “Vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”.
Quanta fretta, su temi così delicati.
Già in questo articolo l avevamo evidenziato quanto il Vaticano si sia affrettato a sdoganare moralmente i vaccini provenienti da cellule di feti abortiti negli anni Sessanta.
Mentre il documento del 2005 della Pontificia Accademia per la Vita era prudentissimo, considerava il ricorso a tali rimedi solo come un’extrema ratio che imponeva tra l’altro alle case farmaceutiche un grave e importante MEA CULPA per evitare qualsiasi sponsorizzazione più o meno involontaria al male assoluto (per il cattolicesimo) dell’aborto, la recente “Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-1” ha dato tranquillamente il via libera ai vaccini, in considerazione del fatto che il “tipo di cooperazione al male (cooperazione materiale passiva) dell’aborto procurato da cui provengono le medesime linee cellulari, da parte di chi utilizza i vaccini che ne derivano, è REMOTA”.
Siamo sicuri? Se il vaccino si dimostrerà risolutivo e privo di controindicazioni, gli abortisti di tutto il mondo brandiranno lo slogan “L’aborto vi ha salvato”.
Comunque, certo è che a Francesco l’idea del vaccino piace moltissimo.
Già il 14 giugno scorso aveva twittato: “Il Signore sa che il male e i peccati non sono la nostra identità; sono malattie, infezioni. E viene a curarle con l’Eucaristia, che contiene gli anticorpi per la nostra memoria malata di negatività. Con Gesù possiamo immunizzarci dalla tristezza”.
Sulla prima affermazione i credenti potrebbero un poco disorientarsi: ma allora la questione del Peccato originale? “Esso è il peccato che l'umanità commise in Adamo suo capo e che da Adamo ogni uomo contrae per naturale discendenza”, spiega il catechismo di San Pio X.
Il male e i peccati non sarebbero, dunque, proprio tratto identitario dell’uomo che, in quanto tale, possiede la libertà di ribellarsi a Dio?
E il Catechismo del 1992, tra l’altro, aggiunge: “La Chiesa, che ha il senso di Cristo, ben sa che non si può intaccare la rivelazione del peccato originale senza attentare al mistero di Cristo”.
Ma a parte questi “dettagli”, ciò che ha colpito negativamente molti fedeli è stata l’assimilazione dell’Eucaristia ad anticorpi che immunizzerebbero da una “memoria malata di negatività”. Concetti del tutto nuovi e, purtroppo, non spiegati.
Su Twitter, moltissimi commenti all’uscita sono stati pesanti, qui qualcuno ha postato un meme con un esorcista, altri scrivono “Poi mandaci la traduzione”; “Ma chi te l’ha scritta questa? Una veterinaria?”; “Un faro per multinazionali e poteri deviati”; “Basta eresie; “Vade retro satana” e via di seguito…
Vengono in mente le parole di Giovanni XXIII il quale diceva: “Fare il papa non è difficile perché non si sa cosa dire, ma perché bisogna sapere cosa NON dire”.
Tornando alla benedizione Urbi et orbi, non si può fare a meno di rilevare molto entusiasmo, quantomeno, da parte di Bergoglio nel proporre come UNICO RIMEDIO al Covid un vaccino che è stato messo insieme in pochi mesi (mentre per gli altri occorrevano test pluriennali) sulla cui sicurezza ed efficacia lo stesso Vaticano non si esprime.
Nella Nota della Congregazione di cui sopra si scrive infatti: “Non si intende giudicare la sicurezza ed efficacia di questi vaccini, pur eticamente rilevanti e necessarie, la cui valutazione è di competenza dei ricercatori biomedici e delle agenzie per i farmaci…”.
Allora, se la stessa Congregazione per la Dottrina della Fede non è ancora sicura in merito alla sicurezza ed efficacia di questi vaccini, perché Francesco ha compiuto questa “fuga in avanti” proponendoli come unica luce di speranza, da distribuire a tutti? Perché nessun cenno a cure o a terapie alternative al vaccino, ma magari efficaci e sicure?
E se, Dio non voglia, poi magari si scopre in futuro che questi primi vaccini erano imperfetti e producevano pesanti danni collaterali? Allora cosa dovranno pensare i fedeli del paragone con l’Eucaristia, col dono dei Magi a Gesù Bambino, come qualcuno ha voluto immaginare nei presepi?
Del resto non è la prima volta che il mondo scientifico autorizza medicine che poi, si sono rivelate dannose. Solo nel 2019 l’Aifa ha fatto ritirare dal commercio: Buscopan antiacido, Raniben, Ulcex, Zentiva, lo Zantac, l’Hexal iniettabile, il Ranidil in fiale, compresse e sciroppo perché contenevano un principio attivo chiamato ranitidina prodotto presso l’officina farmaceutica SARACA LABORATORIES LTD – India, che conteneva un’impurezza, la N-nitrosodimetilammina classificata come sostanza probabilmente cancerogena per l'uomo.
Nessuno qui vuole difendere le ragioni dei pro vax o dei no vax. Il punto è che la “santificazione” di un qualsiasi prodotto della medicina umana, e come tale fallibile o perfettibile, può essere molto rischioso.
Soprattutto, la così spinta ed evidente propaganda da parte di Francesco (che ha influenza su un miliardo e 285.000 fedeli) circa la somministrazione del vaccino a tutti i popoli del mondo potrebbe alimentare quelle dicerie sul fatto che nel vaccino antiCovid sarebbero contenute nanotecnologie per controllare tutti gli uomini, farli ammalare o sterilizzarli secondo disegni mondialisti più o meno oscuri.
A complicare le cose, il fatto che la benedizione Urbi et orbi contenga anche un messaggio schiettamente politico: “Non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano di vivere come la vera famiglia umana che siamo”.
Pareri personali che poco hanno a che vedere con la dottrina cattolica e che sicuramente sono divisivi.
Insomma, ci si chiede: dove è finita la virtù della Prudenza? Secondo la definizione cattolica, essa “è la virtù che dirige ogni azione al debito fine, e però cerca i mezzi convenienti affinché l’ opera riesca IN TUTTO BEN FATTA e quindi accetta al Signore”.
E col vaccino antiCovid, a garantire ai cattolici (almeno italiani) che l’opera sarà “in tutto ben fatta e ben accetta al Signore”, chi sarà? Walter Ricciardi e il signor ministro Roberto Speranza?