Tea Falco, la nuova stella di Bertolucci: bionda e sicula
Tra una quarantina di giorni si apre il festival di Cannes 2012. Il cartellone definitivo non è stato ancora annunciato, ma la presenza di Io e te di Bernardo Bertolucci è data per quasi sicura. Fuori concorso naturalmente perché un mostro sacro non si può mettere in gioco, a meno che lui stesso non insista. Come sarà Io e te non è dato di sapere. Bertolucci non dirige da nove anni (The dreamers) e da più di 20 non mette al mondo un film davvero bello (Il tè nel deserto). Per di più ha ormai passato la settantina ed è stanco, malato oltre la media dei settantenni odierni. Comunque sia, la sera della proiezione di Io e te nascerà una stella. Con Bertolucci succede sempre così, anche quando non azzecca l’opera. Prende una sconosciuta e in meno di 120 minuti la trasforma in superstar. Chi era Maria Schneider prima di Ultimo tango a Parigi? E Laura Morante alla vigilia di La tragedia di un uomo ridicolo? Liv Tyler dopo Io ballo da sola ha smesso di ballare sola ed è sempre stata circondata da registi e produttori (Il signore degli anelli). Eva Green tra le lenzuola, poi, rimane l’unica nota memorabile di The dreamers.Certo l’universo femminile di Bertolucci (quanto mai vario: bionde, more, polpose o anoressiche) non si limita alle sconosciute. Stefania Sandrelli e Dominique Sanda hanno fatto altro nella loro carriera, ma se sono entrate nelle storie del cinema è per via dell’inquietante ballo de Il conformista. Bene, se il Bernardo non ha perso la mano, se è ancora capace di piazzare una ragazza davanti alla macchina da presa, allora la carriera di Tea Falco non può non decollare. Tea in Io e te è Olivia, una ragazza di 24 anni molto moderna, molto spigliata, diciamo pure troppo (è già tossica mica male) che entra come un uragano nella vita del fratellastro quattordicenne Lorenzo (nel film Jacopo Antinori). Lorenzo è quello che probabilmente Bertolucci e Niccolò Ammaniti (autore del romanzo) e con loro tanti adolescenti introversi di mezzo mondo han temuto di diventare (meglio, di restare). Infastidito, impaurito dalle richieste dei “grandi”, decide di isolarsi, chiudersi in un buco coi suoi amici più fidati (i libri, la musica). Racconta alla famiglia di star per partire per la “settimana bianca” e invece si rintana in cantina. Una vacanza dal mondo che però è presto interrotta dall’arrivo di Olivia, una che col mondo ha un rapporto vorace e aggressivo. Del film per ora abbiamo solo un trailer e qualche fotogramma . Troppo poco per dire se a Bertolucci la storia di questa educazione sentimentale è venuta come Dio comanda. Ma abbastanza per capire che Tea Falco è nata per stare davanti a un obbiettivo. È alta, bionda, nei campi lunghi e vestita di bianco ricorda Dominique Sanda (con qualche chilo in meno), nei primi piani occhi, naso, bocca di gazzella la fan sembrare a tratti la sorella slavata di Liv Tyler. Tea comunque non nasce con Bertolucci. Se il suo curriculum d’attrice è ancora esiguo (un breve ruolo nel Giovane Montalbano, uno anche più piccolo nei Vicerè di Roberto Faenza), quello di fotografa d’arte è cospicuo e più che rispettabile. Nata a Catania 26 anni fa, “scatta” da quando era tredicenne. Scatta incessantemente prima a Catania poi a Roma, dove lo scorso anno ha vinto il premio Cascella e dove ha allestito una “personale” affettuosa curata da vip come Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca. È amata da mostri sacri come Maurizio Nichetti. E dalle casalinghe siciliane da quando ha intitolato una mostra “Contro la violenza sulle donne”. Dopo Cannes probabilmente sarà amata da tutti quanti vanno al cinema. di Giorgio Carbone