Ecco perché Mario Monti non tira fuori i marò
Un governo ha il dovere di parare il didietro a quei militari che, ogni giorno, lo salvano alla patria a rischio della propria vita. Ecco perché il caso dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in stato di fermo in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori, sta diventando un test per l'esecutivo guidato da Mario Monti. Test per ora non superato, visto l'immobilismo dei tecnici. "Forza Mario, tira fuori i marò", verrebbe da dire al professore. Ma non è così facile. Per motivi politici, innanzitutto: la zona dove sono stati fermati i due marò, Kerala, è una regione indipendentista e la tensione con il governo federale indiano è altissima. Se libera i due militari rischia sommosse interne, se calca la mano rischia un vero caso diplomatico. La situazione è ingarbugliata, perché ci potrebbero essere stati gravi errori anche da parte dell'armatore della nave che i due militari difendevano da eventuali attacchi dei pirati. Il secondo punto che frena posizioni forti da parte del governo italiano è, purtroppo, la realpolitik: fuori dalla Ue l’India è uno dei principali acquirenti di armi italiane. Lo scorso anno la bresciana Beretta è riuscita a piazzare quasi 35 mila fucili a New Delhi. A fine marzo ci sarà, sempre in India, il salone degli armamenti e le possibilità di piazzarne altri sono concrete. E anche Finmeccanica ha grossi affari in ballo. Ecco perché Monti non sta trovando il coraggio di fare la voce grossa e difendere veramente i due militari italiani. Leggi l'articolo di Claudio Antonelli su Libero in edicola oggi, martedì 21 febbraio "Mario, vola in India e tira fuori i marò". Pietro Senaldi su LiberoTv