Fini all'attacco del premier:

Silvia Tironi

Non gliene lascia passare una. Gianfranco Fini commenta le parole del premier che ad Acerra è tornato sulle farraginosità del Parlamento. Berlusconi ha detto che è necessario "modernizzare" le Camere ed ha ripreso a ventilare l'ipotesi che a votare in Parlamento siano solo i capigruppo. "Ci sono troppe procedure, siamo veramente indietro su tutto, anche il Parlamento...", dice. "Si è lì con due dita ad approvare tutto il giorno emendamenti di cui non si conosce nulla. Quando ho fatto il paradosso del capogruppo che vota per tutti era per dire che gli altri sono veramente lì non per partecipare, ma per fare numero".  Il discorso, serio e non faceto, non è andato giù a Fini, che della Camera è il presidente, il quale non ha atteso un solo secondo a replicare: "La democrazia parlamentare ha procedure e regole precise che devono essere rispettate da tutti, in primis dal capo del governo. Si possono certo cambiare ma non irridere". Che, in altre parole, suona un po così: se si delegittimano le istituzioni, sostenendo che i parlamentari sono lì solo a fare numero, si alimenta il qualunquismo e il senso di sfiducia nelle istituzioni, e di questo, ha aggiunto la terza carica dello stato, "credo che nessuno senta il bisogno". Solo poco prima il presidente del Consiglio, in vista del congresso di fondazione del Pdl di sabato 27, aveva chiarito che con il presidente della Camera andava tutto bene, "abbiamo risolto tutto, anche sullo Statuto".