L'editoriale
DI FRANCO BECHIS - E tre! Dopo Noemi e Ruby, spunta una terza minorenne habitué delle serate a casa di Silvio Berlusconi. Si chiama Iris Berardi, è una bella mulatta originaria del Brasile ma cresciuta a Forlì da genitori adottivi. Oggi ha 19 anni appena compiuti, ma frequentava casa del premier già nel 2009, prima di avere la maggiore età. Ilda Boccassini e gli altri pm di Milano sono stati sfortunati. Ronzando sui vecchi tabulati telefonici della ragazza l’hanno pizzicata due weekend a casa di Silvio ancora 17 enne. Una volta a Villa Certosa. Ma Berlusconi non c’era: un viaggio nei paesi arabi che i consiglieri diplomatici gli hanno allungato in extremis. La seconda volta a villa San Martino, Arcore. Quel giorno - una domenica - Berlusconi era proprio a Milano. Aveva invitato un po’ di ragazze - fra cui Iris - la sera a casa, avvertendole: «arriverò un pizzico tardi: devo passare in piazza del Duomo per fare un piccolo discorso». Era il 13 dicembre 2009. Il discorso non fu nemmeno tanto rapido, poi la folla si strinse intorno al premier cercando una foto, una stretta di mano. Insieme alla luce dei flash arrivò anche la statuetta del Duomo a rovinare il volto del premier. Il lanciatore, Massimo Tartaglia, senza saperlo, cambiò il suo destino. Forse ha salvato Berlusconi quella sera: con quella statuetta l’ha spedito diretto fra le braccia di don Luigi Verzè al San Raffaele, e l’ha tolto da quelle di Iris Berardi - ancora minorenne - salvandolo forse dalla tenaglia che gli avrebbe stretto intorno la Boccassini. Ma è anche vero che Tartaglia con quella statuetta ha tracciato un altro sentiero tortuoso nel destino del premier italiano: quello che lo ha portato per la ricostruzione della bocca da un’igienista dentale di nome Nicole Minetti. Iris Berardi è una ragazza prorompente, dotata di evidente sensualità. Ieri impazzava su youtube un video che girò prima di correre per Miss Italia. Aveva 17 anni, e nessuno mai l’avrebbe considerata una bambina. Un po’ come Ruby Rubacuori. Secondo gli inquirenti faceva il mestiere più antico del mondo, che però nel mondo nuovo ha preso un altro nome: “escort”. Qualche intercettazione sembra testimoniarlo. Clienti che si informano del regalino necessario per passare qualche ora in sua dolce compagnia. Ottocento euro? Pochi per una notte. Buoni al massimo per un’ora. Mille euro? Pochi anche quelli, non se ne fa nulla. Insomma, c’è più di un indizio nelle mani degli inquirenti sul fatto che già minorenne Iris vendesse e non a buon mercato il suo tempo e il suo corpo. Indizi e non semplici sospetti o chiacchiericci come quelli che hanno accompagnato la biografia di Ruby Rubacuori. E certo una escort minorenne a casa del premier non è gran bella notizia. Ed escort o non escort è la terza minorenne che apprendiamo nel giro di poco più di un anno frequentare assiduamente le residenze del presidente del Consiglio. Poi, per carità. Casa Berlusconi si sarà trasformata in un Kinderheim e la sera si giocava a Monopoli o al massimo si ballava in discoteca. In mano a ragazze minori arrivavano bigliettoni da 500 euro solo per aiutarle a superare le asperità della vita. Si sa che Silvio è generosissimo. Ma, cribbio, era proprio necessario con tutti gli impegni del presidente del Consiglio, pensare a dare un tetto e una mano a queste povere bambine? E visto che capita ogni tanto che qualche pm in Italia sia particolarmente attento a quel che combina Berlusconi, era così disdicevole chiedere la carta di identità alle giovinette pronte a festeggiare con lui? Cribbio, Silvio! Qui non è manco questione di reati. Solo di un minimo di buon senso e di prudenza. Sai quanti leader politici nella storia sono stati fottuti da una donna infilata sapientemente sotto le loro lenzuola? Tutto si potrebbe anche rivendicare con più o meno orgoglio. Perfino i weekend gaudenti con belle ragazze che ti ridanno energia. Magari ti prendono un po’ in giro (dalle intercettazioni sembra che emerga un solo reato, che fa di Berlusconi non il carnefice, ma la vittima: circonvenzione di arrapato), però ti fanno sentire lo stesso più giovane, ed è cosa che non ha prezzo. Ma non stare attento all’età delle ospiti, dopo che la tua ex moglie, Veronica, ha malignato all’intero mondo la tua passione da drago per le “giovini vergini”, è errore imperdonabile. Come dare casse di proiettili alle spingarde di quell’orda di barbari che da anni ti assedia. Errore dopo errore, ora questa carta di identità delle ospiti di Arcore rischia davvero di paralizzare l’Italia. Come si è visto ieri mezzo parlamento o quasi chiede le dimissioni di Gianfranco Fini dalla presidenza della Camera per le bugie (e i favori) raccontati sulla casa di Montecarlo sottratta a un partito per donarla o quasi al cognato. L’altra metà o quasi chiede le dimissioni di Berlusconi da premier perché colpevole di “arrapatio precox”. Dimettere l’uno? Dimettere l’altro? C’è la terza via: dimettersi tutti. E chiedere agli italiani la sola via d’uscita naturale: il loro voto, una nuova maggioranza in Parlamento. La piazza radunata il 13 febbraio da Berlusconi contro i giudici sembra portare lì.