L'editoriale

domenico d'alessandro

Caro Luigi, capisco il suo stato d’animo e temo che lei non sia il solo elettore del centrodestra a pensarla così. In questi giorni ho ricevuto altri sfoghi come il suo, segno di un certo scoramento  fra i moderati, i quali non sanno più che dire, anzi, non vogliono dire né sapere altro. Tutto ciò lo si desume anche dalla percentuale crescente di chi, alle società specializzate in sondaggi, dichiara di non avere intenzione di andare a votare. Quello che stiamo vivendo è un momento particolare, di grande incertezza e disorientamento, di cui sono vittime più gli elettori del PdL che quelli di sinistra. Ma in fondo, se ci si riflette, si capisce che è proprio  l’effetto desiderato da chi ha condotto la campagna anti Berlusconi. Demoralizzare il suo elettorato, privare il Cavaliere del sostegno degli italiani, demolendone l’immagine visto che non si riesce a demolire lui. Non avendo prodotto alcun risultato gli assalti giudiziari, si è passati a un metodo più subdolo. Se non si riesce a tappare la bocca a lui, ci si prova con chi lo vota. In pratica, visto, che lui non si arrende, vediamo di far arrendere almeno i suoi fan. Una manovra che, come testimoniano la sua  e le altre lettere,  pare aver ottenuto i primi risultati. In questa operazione il premier ci ha messo del suo, fornendo addirittura la corda con cui pretendono di impiccarlo? Probabilmente sì. Certi suoi comportamenti sono stati incauti: lui ha ragione a rivendicare il diritto a vivere come gli pare e di amare le donne che vuole, ma deve sapere che ciò che per gli altri è possibile, per lui non lo è. Gianni Agnelli ha frequentato tutte le signore che ha voluto e nessuno si è mai azzardato a scrivere un rigo, ma il padrone della Fiat non aveva la gran parte dei giornali e della magistratura contro. Se è pur vero che Berlusconi è stato imprudente consentendo che a lui si avvicinassero un certo tipo di ragazze, bisogna pure riconoscere che molto di quanto si è detto e scritto in questi giorni non corrisponde al vero. Filippo Facci e Cristiana Lodi in altra parte di Libero si incaricano di smontare le balle che sono state raccontate, dalle auto in dono alla droga. Leggendo le loro ricostruzioni si capisce che, come nelle migliori operazioni  di depistaggio, si sono mischiate cose vere a molte altre false, accreditando  l’immagine di un vecchio satrapo sporcaccione, il quale la sera raduna a pagamento gruppi di fanciulle al fine di allietare le sue serate. Altre storie arriveranno e dopo Ruby e Nadia è probabile che qualcun’altra si faccia viva, completando l’opera di demolizione. È finita la sua stagione, come dice lei, e con la sua anche la nostra, di persone che hanno sperato in un cambiamento di questo Paese? Non lo so. So solo che alla fine, se e quando ci sarà, lo rimpiangeremo. Al netto dei suoi eccessi e dei suoi errori, Berlusconi è stato l’unico politico che negli ultimi quarant’anni è riuscito a organizzare un fronte unico dei moderati, a dar loro la voglia di rovesciare il conformismo di sinistra, contestando lo strapotere della magistratura e delle redazioni rosse. Questo per i santuari progressisti è imperdonabile, per noi indimenticabile. Mentre le rispondo, mi rendo conto che del Cavaliere sto scrivendo al passato e invece lui è tutt’altro che passato. A differenza sua, io non penso che sia finita. Credo che sarà dura, molto più dura di prima. Ma, correggendo la rotta, ce la si può ancora fare. Basta non farsi buttar giù il morale. E possibilmente, se Berlusconi lo consente, non buttarselo giù da soli.