l'Editoriale
Ci risiamo con la gnocca. Ci avevano già provato nell’estate del 2008, facendo trapelare le intercettazioni telefoniche tra il presidente del Consiglio e il direttore delle fiction della Rai. Poi ci hanno ritentato lo scorso anno, prima con Noemi Letizia e in seguito con Patrizia D’Addario. Ora spunta Ruby, l’avvenente 17enne marocchina che avrebbe partecipato ad almeno tre cene ad Arcore, presente Silvio Berlusconi e altri personaggi, molti dei quali di sesso femminile. Ma per scoprire che al Cavaliere piacciono le donne non c’era bisogno di aspettare l’ultima rivelazione. È dai tempi della sua comparsa sulla scena, e non alludo a quella politica ma a quella imprenditoriale, che è risaputo quanto gli piaccia circondarsi di bellezze prorompenti e che di fronte a una gonnella non riesca a trattenere l’impulso di mostrarsi galante, e in qualche caso di fare il Casanova. I bacchettoni di Repubblica e del Fatto replicano che un conto è essere sensibili al fascino femminile, un altro è organizzare festini in casa propria con delle minorenni. Ma, ammesso che ciò che è trapelato sui giornali sia vero (e ancora non è detto, perché sui racconti di Ruby c’è più di un dubbio), ad Arcore non c’è stata alcuna orgia, bensì alcune cene con delle ragazze di belle speranze e ancor più belle forme. In esse è scappata qualche barzelletta spinta o qualche allusione un po’ greve? Non mi pare un reato e nemmeno una questione nazionale. Dunque, di che cosa stiamo parlando, visto che neppure la Procura di Milano, una delle più accese tra le molte antiberlusconiane che vi sono in Italia, ha preso in esame la possibilità che il Cavaliere abbia commesso alcunché di illecito o anche solo censurabile? Il problema è che invece di circondarsi di anziani notabili preferisce avere attorno giovani fanciulle? Chiamalo scemo! Ma in quale manuale del buon politico sta scritto che un presidente del Consiglio debba passare le sue serate solo con gente noiosa e non con tipe allegre? Secondo Repubblica, per essere a posto e rispettato, il Cav. dovrebbe stare ogni sera davanti al caminetto con Eugenio Scalfari a sentirsi raccontare di quando lui e i suoi amici facevano tardi in via Veneto? Oppure per essere un buon leader, come si usava ai tempi di Longo e Berlinguer, trascorrere le nottate in sezione o al Cremlino con Breznev? Molto più banalmente ogni occasione è buona per levar di mezzo Berlusconi e se non funzionano gli attacchi politici, oppure quelli giudiziari, ecco che ci si prova con il gossip. Aspettiamoci dunque giorni e settimane di narrazioni sui dettagli delle serate ad Arcore, così come è capitato in passato con quelle di via del Plebiscito, dove ha sede la residenza romana del Cavaliere, e di villa Certosa, magione sarda del premier. I giornali che fino a ieri invocavano la privacy per il presidente della Camera e per i suoi cari, ora si diletteranno nel rovistare fra le lenzuola del capo del governo. Come illustra il nostro Facci, tra qualche giorno i pistaioli di Repubblica cominceranno a domandare al premier quando ha conosciuto la 17enne Ruby, che giorno era, se c’era il sole oppure pioveva. Immagino che gli chiederanno se gli è piaciuto vederla ballare la danza del ventre, per poi concludere con l’ultima richiesta di delucidazioni: ma lei, presidente, è malato di gnocca oppure no? Per evitarci tutta la tiritera da qui fino alle dieci domande, rispondo dunque io per lui, visto che un po’ lo conosco. Sì, Berlusconi è malato. Uno che da 16 anni litiga con gente che gli dà la caccia fin sotto le lenzuola, non può non essere malato. Non so di che genere di patologia si tratti, ma che ci sia qualche rotella che non gli funziona è certo. Io, al posto suo, li avrei già mandati tutti a quel paese: tenetevi pure i vecchi babbioni con cui andavate in via Veneto e anche in qualche altro posto meno chic, che io mi tengo la gnocca. E me ne sarei andato ad Antigua!