L'editoriale
Fallo e martello. La nuova sinistra è nata: non sarà fortissima alle elezioni, ma nelle erezioni non la batte nessuno. E’ già qualcosa. E se per l’attività politica si faticano a trovare nomi spendibili, per l’attività sessuale, beh, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dopo Piero Marrazzo, il missirizzi dei trans, spunta il sindaco di Bologna Flavio Delbono, uno che si era presentato come un grigio economista, serissimo studioso, un Prodi in minore, e invece si sta rivelando un casanova col tortellino impazzito. Un vero spasso per gli amanti del genere osé. Avanti, chi sarà il prossimo? Di questo passo la sinistra riuscirà presto a trovare un leader finalmente all’altezza. Non a caso è di ieri la notizia della candidatura alle regionali di Tinto Brass. “Il mio programma? Eros a sinistra”, ha annunciato il regista de “La Chiave”, “Fallo!” e “Senso ‘45”, autore anche di un indimenticato libretto intitolato “Elogio del culo”. E in effetti l’eros sembra in grado di mettere tutti d’accordo: dai dalemiani ai veltroniani, dai dialoganti agli integralisti, dai settentrionali ai meridionalisti. L’eros è l’unica cosa di cui pare in questo momento davvero ricca la sinistra italiana. Anche la destra, per la verità. Ma se non altro a destra non arde il sacro fuoco del moralismo. Nel Pd invece sono mesi che fanno i moralisti con molta foga. Troppa foga. Così tanta che la “o” rischia di diventare nelle loro mani una “i”. Fossimo nei dirigenti del Pd coglieremmo al volo l’occasione per una riflessione: bisogna fare il punto. E che per una volta non sia il punto G. Fra l’altro l’eros a sinistra fa perdere la testa, oltre che i soldi (dei contribuenti). Il sindaco Delbono, quello che era stato presentato da Romano Prodi come un virgulto d’onestà, un frate trappista del bene pubblico, un portatore sano di cilicio e contabilità, ebbene, secondo le accuse, se la spassava nei migliori resort dei Caraibi, fra Messico e Santo Domingo, con la bionda segretaria Cinzia. Per renderla felice e, soprattutto, muta, le regalava pure dei bancomat con cui lei poteva provvedere allo shopping. E se la portava in giro per il mondo, mettendo le spese in conto alle casse pubbliche: hotel, ristoranti, lusso e regali compresi. Il tutto, s’intende, all’insaputa di moglie e figli. Poi, però,a un certo punto, il giocattolo s’è rotto: la bionda Cinzia è finita a fare la centralinista in un Cup. Niente più Messico, né Santo Domingo, né viaggi né hotel: dopo tante corna, è rimasta solo la cornetta. Un po’ triste, si sa. E perciò ha deciso di vuotare il sacco. Non è bello, si capisce. Ma è sempre meglio che vuotare ancora le tasche degli italiani. Che l’ultimo campione del partito Demo-Erotocratico venga da Bologna per altro non stupisce: già l’ex sindaco Cofferati, appena arrivato in Emilia, dopo anni di militanza coniugale lombarda, aveva perso la testa per una donna vent’anni più giovane di lui. Ha lasciato la famiglia, ha avuto un altro bebé (a 60 anni) e s’è giocato in breve la carriera politica. Dev’essere l’aria della città, che la sinistra domina da sempre e che non a caso Guccini definì busona, cioè di facili costumi. Che ci volete fare? Una volta da quella parte avevano le bandiere rosse, adesso al massimo le luci rosse. Per stare vicino alle persone cui tengono davvero, un tempo scendevano in piazza. Adesso è più facile che scendano lungo i marciapiedi. Come Sircana e Marrazzo, per dire. Altro che partito dell’amore, qui è nato il partito del sesso. In effetti il Fallo&Martello non si declina solo al sapor di lasagne e lambrusco. Dopo aver invaso Roma grazie all’ex portavoce di Prodi e al governatore del Lazio, ha evidentemente fatto proseliti in Puglia, dove le inchieste parlano di escort per il potente assessore Frisullo, e ha letteralmente dilagato in Calabria, dove due anni fa l’intera estate fu occupata dalla love story tra il sindaco Catizone e il segretario locale del Pd: lei di nome Eva, lui di cognome Adamo, roba da paradiso terrestre per gli amanti del gossip hard. Cogli la prima mela, intanto si sa: in queste circostanze i serpenti non mancano mai. E ha fatto molto parlare pure il presidente della Liguria Burlando, quando nel 2006 fu beccato a guidare contromano su uno svincolo autostradale. Non aveva la patente. “Scusate, sono un po’ sottosopra. In questo periodo dormo da un amico…”.. Persino i giornalisti di riferimento si danno un gran daffare, se è vero che al centro del nuovo scandalo dei paparazzi ci sarebbero anche degli scatti che riguardano Michele Santoro (con Beatrice Borromeo). E dunque che dire? La scelta è giusta, con buona pace di Rosi Bindi: avanti con Tinto Brass e con il suo “eros a sinistra”. Finalmente un leader che parla chiaro, finalmente un programma condiviso da tutti. Da Delbono a Marrazzo, elogio del culo compreso.