Inchiesta sul caso Saatchi

Silvia Tironi

Abuso d'ufficio e turbativa d'asta. Con questi due capi d'accusa l'ex presidente della regione Sardegna Renato Soru (Pd) è stato rinviato a giudizio, questo pomeriggio, dal Gup di Cagliari Giorgio Altieri, al termine dell'udienza preliminare nell'ambito dell'inchiesta sul 'caso Saatchi’, sull'appalto della pubblicità istituzionale della Regione sarda, che prevedeva un impegno finanziario della Regione di 56 milioni di euro più l'Iva. Soru, accompagnato dal suo avvocato Giuseppe Macciotta, ha reso alcune dichiarazioni spontanee al pm Mario Marchetti, titolare dell'inchiesta, e secondo fonti vicine al palazzo di giustizia cagliaritano, avrebbe detto «di aver risposto solo alla sua coscienza» e di «non aver mai avuto contatti con la 'Saatchi&Saatchi’, l'azienda inglese di advertising che si aggiudicò l'appalto». Insieme all'ex presidente della Regione, compariranno il 6 novembre prossimo davanti al tribunale di Cagliari, prima sezione, anche Sergio e Marco Benoni, amministratori del consorzio Sardinia Media Factory, l'amministratore di Saatchi&Saachi Italia Frabrizio Caprara, mentre il 12 ottobre, compariranno di fronte al giudice l'ex direttore generale della Regione Fulvio Dettori, il pubblicitario Aldo Brigaglia, Roberta Sanna e Giovanni Maria Filindeu, che hanno scelto il rito abbreviato. «Soru, che ha notoriamente cementificato le coste sarde costruendo la sua azienda in zone che non l'avrebbero consentito, sconfitto dagli elettori, ora viene anche rinviato a giudizio». Lo dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, in merito al rinvio a giudizio di Renato Soru, nell'ambito dell'inchiesta sul 'caso Saatchì, sull'appalto della pubblicità istituzionale della Regione sarda, che prevedeva un impegno finanziario della Regione di 56 milioni di euro più l'Iva. «Sono stato tra coloro che hanno denunciato la gravità dello scandalo nell'ambito dell'inchiesta sul caso Saatchi - continua Gasparri - ed ho ricevuto risposte sprezzanti ed offensive da Soru. Credo che farebbe meglio a dedicare il suo tempo lavorando con gli avvocati alla sua difesa».