Allo sbaraglio
Colle, il Pd si gioca la tripla:D'Alema, Prodi o...mister X
di Fausto Carioti L’incognita, tanto per cambiare, è la capacità di Pier Luigi Bersani di evitare la definitiva balcanizzazione del Pd. Emblematica la sorte toccata ieri a Franco Marini. L’ex leader della Cisl voleva tenere duro. «Ho preso 521 voti, quanti ne bastano per vincere alla quarta votazione. Tu mi hai messo in questa situazione e adesso devi difendermi. Ho diritto alla quarta votazione», aveva detto Marini, dopo il primo scrutinio, a un Bersani indeciso a tutto. Ragionamento impeccabile, ma non è servito: Bersani non controlla il partito ed è stato costretto a rottamare il candidato su cui aveva messo la propria faccia, annunciando l’avvio di una «fase nuova» che non sa dove porterà, ma solo che passerà da un’assemblea dei grandi elettori del Pd, una sorta di primarie da cui dovrebbe emergere il candidato del partito per il Quirinale. (...) Come spiega il vicedirettore di Libero, Fausto Carioti, sul quotidiano in edicola venerdì 19 aprile, il Partito Democratico nella corsa al Colle si gioca la tripla: Massimo D'Alema, Romano Prodi oppure Mister X. Dopo la bocciatura di Franco Marini, la piazza (pochi manifestanti ma molto rumorosi) e i giornali d'area spingono Pier Luigi Bersani ad accordarsi con i grillini su Stefano Rodotà. A questo punto Silvio Berlusconi può sperare solo in Baffino. Oppure in un nome completamente nuovo, non ostile al Cavaliere. Leggi il commento di Fausto Carioti su Libero di venerdì 19 aprile