Giampiero Mughini

La democrazia dei comici non fa ridere. E' insulto

Andrea Tempestini

Che brutta notizia per la nostra democrazia questo inferno di odio e di insulti che fiammeggia dalle parti del Pd e dei suoi possibili interlocutori o alleati. Altro che quel modo imbecille di usare Twitter di cui avevo parlato recentemente su Libero. Qui siamo alla quarta guerra mondiale tra le diverse anime della sinistra, e ammesso che usare ancora il termine sinistra abbia un senso (il che io non credo). È un repertorio agghiacciante di insolenze. Tu sei un fascista, tu sei uno zombie, tu meriti solo la morte, io ti disprezzo più di ogni altra cosa al mondo. Ma la realtà antropologica di quel mondo e di quella cultura è (purtroppo) ancora peggiore di quanto non facciano emergere articoli di giornali e dibattiti televisivi. Per avere messo becco su questo argomento sul portale giornalistico della Tiscali cui collaboro, mi sono venuti addosso decine e decine di post di gente pro-Grillo che manifesta per Pier Luigi Bersani un odio totale, sprezzante, rabbioso. Non sono parole, sono colpi di clava", racconta Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi. Al termine dell'analisi sulla politica nell'era di Grillo e di Twitter, la diagnosi è preoccupante: la democrazia dei comici non fa ridere. E' soltanto insulto. La sfida a sinistra è una rissa tra offese e colpi bassi. Mentre sul web si è scatenata la corsa a dar voce agli istinti peggiori di un Paese stremato. Leggi il commento di Giampiero Mughini su Libero in edicola oggi, mercoledì 29 agosto