Mario Balotelli, la fine ridicola dell'uomo che sarà la star della nostra Nazionale
Stavolta, per una volta, c' è mancato poco perché filasse tutto liscio. Il piano era semplice: dimostrare di essere il ragazzo che ogni suocera vorrebbe, approfittare dell' arrivo del mentore Mancini al timone della nazionale, trovare una squadra che lo rilanciasse in Champions prima del raduno del Nizza. E invece, se fosse così bella, non sarebbe la carriera di Supermario Balotelli. Leggi anche: Balotelli, nuovo amore? La pazzesca moretta "assediata" in piscina Dopo il gol nell' amichevole di San Gallo contro l' Arabia Saudita lo scorso maggio, il centravanti bresciano aveva ritrovato la rete in azzurro che mancava da Inghilterra-Italia dei mondiali 2014. A 27 anni, Balotelli cercava di mantenere finalmente l' eterna promessa, candidandosi per un posto d' onore nella ricostruzione della nazionale, e magari impressionando pure qualche top club italiano (ha chiuso la stagione con 26 gol all' attivo). A fine giugno il cellulare del suo agente Mino Raiola sembrava stesse esplodendo di richieste. Balotelli era così sicuro di accasarsi in breve tempo altrove che il 2 luglio aveva disertato il raduno col Nizza del nuovo tecnico Patrick Vieira. Uno che le cose non le manda certo a dire, e che nella conferenza stampa di inizio stagione si era subito scagliato contro il comportamento per nulla professionale di Balo. Che era sì in parola col Marsiglia dell' ex Roma Rudi Garcia (che giocherà la Champions), ma che ancora, di fatto, era (ed è) un giocatore rossonero. Il patto - Quando si accasò in Costa Azzurra due anni fa per tentare l' ennesimo rilancio, Supermario strappò al presidente Rivere un patto d' onore per cui a giugno 2018 si sarebbe potuto liberare a zero un anno prima della scadenza del contratto. Solo dopo, però, è saltata fuori una scrittura privata che imponeva a qualsiasi club interessato all' affare di dover pagare una cifra vicina ai 10 milioni. Questo, sommato ai 4 milioni l' anno di ingaggio e ai malumori nello spogliatoio dell' OM, ha spinto il ds Zubizarreta a frenare la trattativa («Stiamo cercando di trovare un accordo, il Nizza, Balotelli e noi», ha ribadito ieri l' ex portiere del Barça), costringendo Balotelli a presentarsi con due settimane di ritardo nel ritiro del Nizza e condannandolo di fatto a un periodo di separazione in casa. Da giorni, infatti, si allena da solo. Mentre la trattativa col Marsiglia va dunque avanti a fatica, Raiola è costretto a guardarsi intorno. All' estero un' altra possibile pretendente sarebbe potuta essere il Borussia Dortmund, ma la trattativa è stata affossata dallo stesso Balotelli prima che potesse prendere piede. Opportunità - E l' Italia? Le grandi, nonostante i segnali di risveglio, non si fidano. Non tanto per il costo del cartellino, quanto per l' ingaggio da 4 milioni l' anno che, in caso di balotellate varie, costringerebbe i club a bloccare risorse preziose per almeno 3 anni. Viceversa, le squadre di fascia medio-bassa (Bologna, Parma) non possono permetterselo. La permanenza a Nizza, allora, è più di un' opzione remota. Fosse anche per un solo anno, non sarebbe comunque idilliaca. Detto della presa di posizione di Vieira, ci sarebbe da riconquistare anche la fiducia degli ultrà nizzardi, imbufaliti dal suo comportamento, che in un comunicato avevano scritto: «Ci sentiamo delusi e traditi. Sei fuggito come un ladro». Certo, qualche buona notizia l' estate di Supermario l' ha portata in dote: la love story con una misteriosa e procace moracchiona, e l' approdo del fratello Enock, 25 anni, al Pavia in serie D. Quindi a tre ore di Lamborghini da Nizza. Per il ritorno sul grande palcoscenico, però, c' è ancora da aspettare. Anche se, soprattutto l' Italia di Mancini, di tempo da perdere non ne ha più. di Daniele Dell'Orco