Gioconda, la scoperta dello studioso: l'anfora o il volto di Leonardo che compare arrotolando il quadro
Sulla Gioconda di Leonardo da Vinci emerge una nuova, straordinaria, teoria. In grado di cambiarne la storia. A svelare il mistero del quadro sarebbe stato lo studioso Paolo Militone, che avrebbe individuato un elemento in grado di fornire una "ulteriore nuova chiave di lettura, tutta italiana, su questo famoso capolavoro leonardesco”. La scoperta sarebbe avvenuta osservando una fotostampa della Monna Lisa. "A quel tempo – ha dichiarato – ebbi a notare un curioso particolare impresso su quella fotostampa: due piccole immagini scure ai lati della stessa che, in quel momento, mi sembrarono due semicerchi. Intuitivamente parlando, mi venne istintivo fare una semplice operazione manuale, cosa che chiunque può fare: arrotolai la fotostampa su sé stessa facendo combaciare i lembi sinistro e destro, pensando: Dove ci sono due semicerchi scuri opposti, ci sarà un cerchio completo. Ma oggi - continua -, ingrandendo bene, vedo che secondo me rappresentavano ben altro e che, all'epoca, l'effetto dei semi cerchi sarà stato dovuto più che altro all'effetto, alla qualità e/o alle dimensioni ridotte di quella mia fotostampa”. Per dare supporto alla scoperta, Militone ha presentato una fotoquantica, ossia una particolare foto realizzata grazie alla fotoquantistica. “Una nuova arte e tecnica fotografica anch'essa da me ideata e già sperimentata – ha svelato -, ispirata e “dedotta” sulle basi elementari della fisica, meccanica quantistica”. Grazie a questa tecnica avrebbe individuato nel quadro di Leonardo Da Vinci un oggetto "simile ad un'urna, un cofanetto o un estensorio. Credo anche il viso stesso di Leonardo Da Vinci". Ma non è tutto. Perché lo studioso avrebbe scoperto un dettaglio interessante riguardo la creazione della Gioconda. Dalla foto infatti risulta "come se ad un certo punto (o forse anche prima di dipingere al centro la Monna Lisa), Leonardo Da Vinci avesse dipinto su una tela strettamente avvolta attorno ad una colonna, anziché su una tela stesa su un comune cavalletto da pittore”.