Scalfari: "Serve una patrimoniale per tutti"
Il fondatore di "Repubblica" chiede a Letta di mettere le mani sul patrimonio del ceto medio con "una tantum" salatissima. L'appello: "Il governo deve ascoltarmi"
Una patrimoniale per tutti. Mentre Enrico Letta si aggrappa al Colle e a un pugno di dem per restare incollato alla poltrona, qualcuno da Repubblica si fa avanti come consigliere del premier. E a voler prendere il posto da "portavoce" di Enrico è Eugenio Scalfari. Barbapapà nel suo sermone domenicale sulle pagine di Repubblica fa il punto della situazione politica e dello stallo istituzionale e decisionale che sta attraversando il nostro Paese. Scalfari definisce improbabile l'ipotesi di una staffetta Letta-Renzi, bastona i giornalisti concorrenti come Cerasa del Foglio che ormai danno per certo l'avvicendamento del rottamatore e poi all'improvviso sterza e parla come fosse lui il titolare di via XX settembre. Scalfari ha una ricetta per farci uscire dalla crisi economica: una patrimoniale per tutti. Una soluzione horror che tanto piace alla sinistra rossa che con Giuliano Amato prima e con Visco poi ha già portato avanti suscitando la ribellione di milioni di contribuenti. Patrimoniale per tutti - Ebbene per Scalfari è di nuovo tempo di patrimoniale e non usa mezzi termini per proporla: per salvarici basterebbe appilicare "un'imposta patrimoniale sui beni immobili e anche mobili. Ma si dovrebbe applicare non solo ai ricchi ma anche agli agiati; per intendersi, non solo a chi ha redditi al di sopra della soglia di mezzo milione l'anno ma a partire dalla soglia di 70 mila euro e cioè alla ricchezza patrimoniale della quale questi redditi sono il segnale. È possibile socialmente ed anche economicamente e politicamente tassare uno strato di questo genere senza provocare una fuga spettacolare di capitali, una drammatica caduta del valore degli immobili, uno sconvolgimento delle imprese del lusso che sono tra le poche che ancora reggono la competizione ed infine una rabbia sociale non solo dei "forconi" ma di ceti che sostengono l'architettura economico-sociale del Paese? E con un prelievo "una tantum" che non può ripetersi? Mi piacerebbe ricevere la risposta a questa domanda da Squinzi e dalla Camusso. Mi piacerebbe che fossero loro a proporlo al governo". In squadra con Letta? - Insomma Scalfari ha già il suo programma: le mani nelle tasche degli italiani con una stangata secca che non risparmierebbe nessuno. La pressione fiscale in Italia è già alle stelle e l'ennesimo obolo da pagare per sfamare l'erario non sarebbe certo ben visto da chi oggi paga tasse e imposte fino all'ultimo centesimo. Ma si sa Scalfari è un vero fan della patrimoniale. Nel rimapsto per un Letta-bis, Enrico chiamerà anche Eugenio?