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La sinistra in ginocchio dai nuovi capi della sinistra

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Da "Repubblica" al "Corriere" tutti a osannare il "fenomeno" del rottamatore. Chiunque lo circondi, dalla moglie ai suoi fedelissimi è descritto come un "santo"...

Ignazio Stagno
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Ma come sono bellini, carini e pulitini i giovani renzini della segreteria del Pd. A leggere quel che scrivono di loro i giornali, più che di votarli, vien voglia di abbracciarli o di tenerseli nel letto come dei morbidi pupazzetti. Anche loro si beano della gloria perpetua del Caro Leader Matteo Renzi. Il quale, essendo già stato incensato in tutte le forme conosciute dallo scibile umano, adesso viene blandito pure per interposta persona. Chiunque lo circondi, in queste ore assume un po' del suo profumo di santità made in Firenze. In primis la moglie Agnese. A lei vengono riservate agiografie che non si vedevano dai tempi in cui il Corriere e Repubblica celebravano Elsa, la moglie di Mario Monti. Allora elogiavano madama sobrietà dipingendola come un angelo della carità sempre dedito ad aiutare i bisognosi. Una che sta sempre accanto al marito, giorno e notte, forse persino durante l'espletamento delle funzioni corporali. Di Elsa Monti si diceva che il suo unico svago fosse la prima della Scala, di Agnese Landini in Renzi si magnificano altre doti più prosaiche. Scriveva ieri Simona Poli su Repubblica, in evidente stato di estasi, raccontando la divina consorte: «È una mattina fredda, il vento fa volare la cascata di riccioli neri di Agnese, dalla sciarpona grigia restano scoperti solo gli occhi sorridenti. Indossa jeans e un piumino blu, semplicissima. Ha un fisico da modella, alta, magra, gambe lunghissime».  Non stupisce che la cronista si sia innamorata di questa Kate Moss toscana, anzi ci sorprende che Vogue Maremma non le abbia ancora dedicato la copertina. Ma è pur vero che «Agnese riesce a sottrarre se stessa e i suoi figli ai teleobiettivi». C'è di più: «Quando i paparazzi in estate vanno a caccia di Renzi per immortalarlo in costume da bagno, la sua linea perfetta stride un po' accanto alla "pancetta" del marito».  Scritto proprio così, "pancetta", tra virgolette. Perché, in fondo, trattasi di pancetta renziana: un ventre molle, sì, ma tanto giovane e carino. Ah, tanto gentile e tanto onesta pare, la signora Renzi. Dice di essere felice non tanto per lei bensì «per gli italiani, che da oggi avranno qualcuno che si occupa e preoccupa per loro».  Un'immagine che arriva direttamente dai Vangeli, e non è un caso che Matteo venga descritto, sempre da Repubblica, mentre arriva con l'ascensore al secondo piano del Nazareno, dov'è il suo quartier generale. Ascende al Nazareno, e magari si siede pure alla destra del padre. Epifani, intanto, gli fa da guida vestito di umiltà e maniche di camicia, come un inserviente messicano. Chissà se i collaboratori di Renzi si faranno il segno della Croce prima di entrare nel suo ufficio. Dopo tutto, tanto per restare in ambito biblico, i suoi compagni di segreteria sono dodici: «I dodici apostoli», puntualizza il Corriere. Ma si sa che Matteo è un uomo devoto. Soprattutto a se stesso. Prendiamo Luca Lotti, altro giovane carino e renzino, amabilmente descritto dalla Francesca Schianchi sulla Stampa come «l'amico fraterno, anzi il fratello minore».  È tra quelli che si sono aggiudicati più titoli e fotografie. Come non restare conquistati dalla sua «chioma bionda di capelli perennemente (e vezzosamente) scarmigliati » (copyright La Stampa) e dal suo «sorriso da eterno ragazzo»? Impossibile non esserne ammaliati. Sono tutti lì, i collaboratori di Renzi, stretti vicino a lui al Nazareno. Tanto che, riporta l'adorante Huffington Post, a un certo punto il capo li prega di allontanarsi: «Devo pensare, mi lasciate un po' da solo?». Già, lasciatelo solo. Deve parlare col padre suo che sta lassù. Anche perché, a proposito di croci di cui farsi carico, il Pd non ha rivali. di Francesco Borgonovo

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