M5S, Gianrusso: "Togliete la scorta a Berlusconi"
Il senatore M5S Giarrusso chiede al ministero degli Interni di eliminare qualunque scudo per la sicurezza del Cav. Intanto Berlusconi gira col giubbotto antiproiettile
Dopo la decadenza i grillini non sono soddisfatti. Non basta che il Cav sia fuori dal Parlamento. I Cinque Stelle vogliono pure renderlo vulnerabile fisicamente al grido di "toglietegli la scorta". Il Movimento Cinque Stelle chiede due cose: Via la scorta a Silvio e via anche i carabinieri davanti a Palazzo Grazioli. Con un'interrogazione parlamentare, il Movimento 5 stelle chiede al ministro dell'interno Angelino Alfano di chiarire a che titolo il leader di Forza Italia gode ancora di un sistema di sicurezza e protezione a carico dell'erario pubblico. "Via tutte le protezioni" - "È assurdo che i cittadini debbano pagare per la sicurezza di un pregiudicato che non è più parlamentare e che tra l'altro ha tutti i mezzi per pagarsi da solo guardie del corpo e sistemi di protezione", ha spiegato all'agenzia Dire il vicepresidente del gruppo M5s Mario Michele Giarrusso, che annuncia la presentazione dell'atto di sindacato ispettivo al Senato, mentre annuncia che analoga iniziativa e' stata presa dal gruppo alla Camera dei Deputati. Insomma i grillini hanno ancora "fame di vendetta". Nel mirino c'è sempre il Cav. Due i capitoli dell'interrogazione. "Il primo riguarda la scorta: ci risulta che si tratti di personale di varia provenienza con stipendi da favola. Dei veri e propri pretoriani probabilmente inquadrati nei servizi. Alfano ci risponda: pagano i cittadini e perché?". Va detto in merito a questo punto che la scorta personale del Cav è uno staff di sicurezza privato che non grava sulle tasche degli italiani. "Cav a rischio" - Altra questione è il presidio delle forze dell'ordine davanti alla residenza romana di Silvio Berlusconi: "Perché Carabinieri e Polizia invece di dedicarsi alla sicurezza dei cittadini vengono impiegati per stazionare davanti alla casa di un pregiudicato?", chiedono i grillini. Una risposta comunque è arrivata già lo scorso 27 novembre. Berlusconi, quel giorno ha parlato da via del Plebiscito a Roma, subito dopo la sua decadenza da senatore, indossando un giubbotto antiproiettile. Un segnale chiaro: Silvio rischia. E a pensarlo sono pure le forze dell'Ordine. Dal ministero degli interni e da alcuni rapporti dei servizi arrivano sempre informative che parlano di Berlusconi come "obiettivo sensibile". Ma questo ai grillini non interessa.