Daisy Osakue, che cosa non torna sul razzismo dietro l'aggressione all'atleta azzurra: i due precedenti
Si fa sempre più debole l'ipotesi che dietro il lancio delle uova che ha ferito a Moncalieri Daisy Osakue ci sia un movente razzista. Le persone che l'hanno aggredita ieri sera viaggiavano a bordo di una Fiat Doblò, la stessa, riporta La Stampa citando gli investigatori, che è stata vista allontanarsi dopo altri lanci, nella stessa zona. Leggi anche: Osakue, Boldrini senza pace: così dà la colpa dell'aggressione a Matteo Salvini Il primo caso era stato denunciato ai carabinieri la notte fra il 14 e il 15 luglio in strada Sanda, 47. In quell'occasione un pensionato aveva segnalato "il lancio di uova contro la sua abitazione". L'episodio successivo risale alla scorsa settimana, la sera di mercoledì 25 luglio poco prima di mezzanotte. Da una macchina ritenuta la stessa descritta nel caso della Osakue sono state lanciate uova contro tre donne, nessuna delle quali ha la pelle nera, mentre uscivano dal ristorante Nom Nom di strada Genova 277, vicino Trofarello. In solidarietà all'atleta azzurra è intervenuto praticamente tutto il mondo politico, compresa la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che ha condannato il gesto, sperando che quei "delinquenti" siano presto individuati. L'episodio però è presto diventato terreno di scontro politico, con i dirigenti del Pd più scatenati del solito, da Maurizio Martina a Matteo Renzi, passando per Laura Boldrini, tutti in fila nell'accusare, chi più chi meno esplicitamente, il ministro dell'Interno di aver avvelenato il clima nel Paese al punto da spingere alcuni delinquenti a lanciare uova contro una ragazza nera. E non a caso, l'atleta azzurra è anche militante del Partito democratico, essendo iscritta al movimento giovanile dei Giovani democratici del Piemonte.