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Giancarlo Giorgetti, il colpaccio al ministero dell'economia: piazza il suo uomo a capo del fisco

Gino Coala
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Aumenta e non di poco il potere di influenza nel governo del leghista Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Se per riempire tutte le caselle dei ministri ci sono volute "tre settimane di lavoro", coma ha spesso ripetuto Matteo Salvini, per riempire quelle del "sottogoverno" sembrano bastare poche, ma intensissime ore. Le trattative nel chiuso delle stanze su viceministri e sottosegretari cominciano a svelare i primi nomi, dopo non pochi colpi velenosi scambiati tra leghisti e grillini. Leggi anche: Boschi, le richieste a Giorgetti per salvare i suoi fedelissimi Nella distribuzione degli incarichi, il primo a restare momentaneamente all'asciuto sarebbe Armando Siri, voluto da Salvini con la delega alle telecomunicazioni. La decisione finale però spetta a Luigi Di Maio, i grillini, secondo Repubblica, hanno imposto il veto sul leghista, così il ministro del Lavoro ha deciso di tenere per sé la delega delicatissima. Non è un caso che i primi passi in avanti si facciano quando c'è di mezzo il leghista Giorgetti. L'accordo apparentemente più solido sarebbe quello stretto all'economia. Restano senza incarichi - per ora - gli economisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai, a favore però di Massimo Garavaglia che farà il vice del ministro Giovanni Tria. Garavaglia è considerato vicinissimo a Giorgetti, a lui toccherà la delega fiscale, nodo cruciale in vista della promessa sulla "pace fiscale" e il rinnovo degli incarichi nell'Agenzia delle Entrate.

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