Matteo Renzi, il piano kamikaze per fregare Salvini: la mossa spaccatutto, cosa pretende ora da Gentiloni
Sono ore di fibrillazione per Matteo Renzi, pronto a un'ultima mossa kamikaze, secondo un retroscena della Stampa. L'ex segretario del Partito democratico avrebbe intenzione di spingere il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni alle dimissioni, quindi prepararsi a una nuova campagna elettorale in vista di possibili elezioni a ottobre. Non sono bastati gli ultimi sondaggi che attestano il Pd in crollo verticale, il piano renziano prevede una tabella di marcia serrata che spera di mettere grillini e leghisti spalle al muro. Leggi anche: La porcata Pd, Giorgetti li sputtana: così vogliono fregare leghisti e grillini In quello che si prospetta come uno "scenario estremo", i renziani sospettano che alla fine leghisti e grillini, pur avendo vinto le elezioni, non saranno in grado di formare un nuovo governo. A quel punto punterebbero a una finestra di legislatura senza un vero e proprio esecutivo, lasciando "galleggiare Gentiloni", mentre in Parlamento si mettano a lavoro per la riforma della legge elettorale, magari che introduca il secondo turno e trasformi il prossimo voto in un ballottaggio tra M5S e Lega, tagliando autamicamente fuori il Pd. L'idea in qualche modo era stata ventilata anche dalle parole di Matteo Salvini nelle ultime ore: "La legge elettorale - ha detto il leghista - è facilissima da cambiare. È sufficiente un emendamento a quella attuale che introduca il premio di maggioranza. Per farlo basta una settimana". I renziani però vogliono vendere cara la pelle, mettendo Gentiloni nelle condizioni di rimettere l'incarico nelle mani di Sergio Mattarella e neutralizzare le speranze di grillini e leghisti: "E a quel punto il Presidente dovrebbe dare un incarico pieno - avrebbero detto i fedelissimi di Renzi - che obbligherebbe qualcuno indicato da Lega e M5S a chiedere la fiducia per far partire un nuovo governo. E se fallisse, nuove consultazioni, insomma nessuna possibilità di un blitz per andare al voto in ottobre". Il piano di Renzi però farebbe acqua da tutte le parti. Il primo ostacolo sarebbe proprio all'interno del suo partito, dove la fronda "governativa" non ha nessuna intenzione di prestare la figura di Gentiloni per "una mossa spaccattutto", convinto poi che "di sicuro Paolo non farebbe mai un colpo di testa così". E poi ci sono i sondaggi che condannano i dem a cifre tragiche, con qualunque legge elettorale si vada alle urne.