Ecco il nuovo Mr Spending Review,taglia gli sprechi ma non lo stipendioci costerà un milione di euro
Il "decreto Fare" prevede un "super-commissario" che controlli le sforbiciate per le spese inutili. Ma il successore di Bondi guadagnerà un bel gruzzoletto, che ovviamente... non si taglia
Dopo Enrico Bondi, Mr Spending Review, anche Enrico Letta vuole il suo super consulente per i tagli agli sprechi. Così nel "Decreto Fare" spunta il "supercommissario" che vigilerà sui tagli e sull'operazione spending review. "L'espertone", che ancora deve essere nominato, di sicuro non darà una sforbiciata alla sua busta paga. La retribuzione è fissata nel decreto fare. Il commissario verrà nominato con un decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro dell'Economia, potrà contare su un assegno massimo di 150mila euro per il 2013, 300mila nel 2014, altrettanti nel 2015 e 200mila nel 2016, ultimo anno di incarico. L'ammontare della busta paga è inferiore al tetto massimo delle retribuzioni dei manager di Stato fissata a 340 mila euro. Ma a quanto pare il supercommissario non avrà alcun divieto di cumulo con altre indennità derivanti da altri incarichi (per esempio se si tratta di un membro di qualche consiglio di amministrazione o un revisore dei conti) nè con la pensione. A chi tocca il bottino? - Inoltre "l'uomo dei tagli" guadagnerèà di più di Enrico Bondi. Così con una buista p'aga così succossa scatta subito nei palazzi romani il "toto-commissario". Tra i nomi che girano c'è quello del capo-economista dell'Ocse, Piercarlo Padoan, che sarebbe in quota Pd. I dem comunque hanno anche un candidato di riserva che risponde al nome di Lucrezia Reichlin, economista con un passato in Bce e che sarebbe la prescelta del presidente del Consiglio. Per il momento non c'è alcuna candidatura in quota Pdl. Sfuma invece l'ipotesi di vedere nei panni9 del "supercommissario" l'ex ministro Piero Giarda, padre della spending review lanciata esattamente un anno fa con il decreto 95 e autore dell'unico documento ufficiale del Governo che raccoglie tutti gli elementi per una revisione della spesa pubblica. Intanto sullo stipendio destinato al nuovo mister spending review protestano i grillini: "Certi paletti dell'emendamento sembrano fatti su misura per lui...". Chi sarà il "Mister X" che metterà la mano sul bottino per poi tagliare gli sprechi? (I.S.)