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Berlusconi ineleggibile, Flores D'Arcais e Micromega preparano la gogna per le colombe Pd

La rivista dei giustizialisti girotondini invita i lettori a fare stalking sui senatori: "Devono votare l'ineleggibilità"

Giulio Bucchi
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«Legalità o salvezza per Silvio Berlusconi? Dipende da voi». Così Micromega, rivista diretta da Paolo Flores d'Arcais e pubblicata dal gruppo editoriale L'Espresso di Carlo De Benedetti, ha lanciato una «campagna di   pressione» sui senatori del Pd nella Giunta per le elezioni del Senato sulla questione dell'ineleggibilità del leader Pdl ed ex presidente del Consiglio. Ci  sono campagne per chiedere la liberazione di ostaggi detenuti in terre lontane o per chiedere aiuti economici per chi è in difficoltà e altre, come questa, che invece mirano a sollecitare un gruppo di parlamentari eletti affinché propendano per l'eliminazione per via giudiziaria di un nemico politico. Se per caso i senatori del Pd nella Giunta di Palazzo Madama non sanno ancora bene cosa fare, come decidere, in merito alla ineleggibilità (o incompatibilità?) di Berlusconi, ci pensa Micromega con una letterina e un appello pubblico a ricordare che i destini della patria sono nelle loro mani e sono tali senatori ad avere questa grossa responsabilità, soprattutto nei confronti della base di centrosinistra. Base che non vede l'ora di scaricare il governo del moderato Enrico Letta, con i ministri Pdl dentro.   «Stimati signori senatori Stefania Pezzopane, Isabella De Monte, Enrico Buemi, Felice Casson, Giuseppe Luigi Salvatore Cucca, Rosanna Filippin, Claudio Moscardelli, Giorgio Pagliari», è l'incipit dell'appello pubblicato sul giornale cugino di Repubblica, «il futuro prossimo della politica italiana dipenderà da una vostra decisione». In un duplice senso, spiega il direttore Flores D'Arcais: «Se tale politica sarà improntata al principio di legalità o continuerà invece a prevedere l'applicazione delle leggi “ad personam” e a seconda delle convenienze partitiche. E se il Partito democratico, nelle cui liste siete stati eletti, considererà la volontà dei suoi elettori quantité nègligeablè e si schiererà sempre e comunque a difesa di Berlusconi oppure considererà non deprecabili altre prospettive». Prosegue poi il direttore Flores d'Arcais con toni solenni: «Che cosa vogliano i vostri elettori non è materia di discussione, ogni sondaggio in proposito è di lampante univocità. Ma il mandato parlamentare non è  vincolante. Dunque dovete rispondere innanzitutto alla vostra coscienza, e naturalmente della caratura della vostra coscienza avranno il diritto di occuparsi tutti i cittadini». Un messaggio che fa quasi paura, a dir poco sinistro. E ancora: «Esiste una netta maggioranza in Giunta, di senatori Pd, Sel e M5S, che tale sarebbe anche se il presidente decidesse di astenersi (il che non è affatto un obbligo). A meno che la vostra coscienza non sia satura degli interessi di Silvio Berlusconi il vostro voto dovrebbe andare da sé».  Insomma, Micromega ha deciso la linea da tenere e lo dice chiaro. Ha già stabilito cosa devono fare i parlamentari democratici per il bene del Paese e soprattutto per essere in pace con la loro coscienza. Anche, forse, per evitare che certi cittadini poi ci rimangano male e monti la protesta. E quindi ecco l'appello, il compitino preparato per i componenti dell'organismo di Palazzo Madama. A questo punto non osiamo pensare quale editoriale vergherà il direttore se poi la sua campagna non dovesse sortire gli effetti da lui sperati.     

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