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Quirinale, grazia a Berlusconi: "Dirlo è da irresponsabili politici"

Fonti vicine al Colle replicano all'ipotesi di cui ha scritto Libero: "Roba da analfabeti, così si avvelena il clima"

Giulio Bucchi
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La grazia a Silvio Berlusconi? "Roba da analfabeti". E' la replica ufficiosa del Quirinale, riferita da fonti vicine al presidente della Repubblica, riguardo alla questione della possibile grazia di Giorgio Napolitano al leader del Pdl, che rischia 4 anni di carcere e interdizione dai pubblici uffici per altri sei il prossimo 30 luglio, giorno della sentenza della Cassazione sul processo Mediaset. "Sguaiatezza istituzionale" - L'ipotesi, rilanciata con forza dall'editoriale del direttore Maurizio Belpietro su Libero e che avrebbe trovato anche una sponda nel premier Enrico Letta, interessato in qualche modo a blindare il proprio governo e metterlo al riparo dalle turbolenze del Partito democratico, viene respinta con forza dal Colle, secondo cui queste "speculazioni" sono "un segno di analfabetismo e sguaiatezza istituzionale" e "danno il senso di un'assoluta irresponsabilità politica che può soltanto avvelenare il clima della vita pubblica". L'ipotesi grazia c'è eccome - Libero però ribadisce la propria linea: fonti vicine al Quirinale, altrettanto credibili, confermano che l'ipotesi grazia è all'attenzione del Colle. Impossibile, però, parlarne ora perché il rischio di condizionare l'attività politica e giudiziaria da qui al 30 luglio è alto. Nel caso, Napolitano studierà la pratica solo dalla sera del prossimo 30 luglio.

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