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Grillo non comanda piùil vaffa dei suoi a Beppe,"3000 euro non bastano"

Ignazio Stagno
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  di Ignazio Stagno Beppe Grillo non ha più il Movimento Cinque Stelle. I grillini lo hanno abbandonato. Lui predica nel nulla e ormai non lo ascolta qusi più nessuno. Il Movimento e il legame con i leader si è sciolto sul muro dei vaffa dei soldi. A far esplodere tutto è stata la busta paga degli onorevoli. Prima che Grillo giungesse a Roma i senatori e i deputati con tanto di referendum on line si erano organizzati per non restituire le spese non rendicontate. Il 48 per cento di loro ha votato: "teniamoci i soldi". Insomma ormai comandano i grilli. Non comanda Grillo.  Il vaffa di Venturino a Grillo  - Così uno come Antonio Venturino, espulso dal Movimento per non aver restituito la somma eccedente i 2500 euro che porta acasa come consiglire regionale dell'assemblea siciliana, si permette di mandare un bel vaffa a Grillo: "Lui mi definisce pezzo di m.? Io ? E lui che ha tradito il mandato degli elettori riconsegnando l'Italia a Berlusconi...". Insomma ormai la rabbia della base grillina è senza freni. Grillo ha attaccato anche il premier Letta dicendo: "ha fatto un colpo di Stato", e la reazione del premier è arrivata a strettissimo giro: "Tu parli, io ho tagliato gli stipendi")  Vogliamo più di 3000 euro - I soldi fanno gola a tutti. Così Grillo è costretto ad incursioni a Roma per minacciare black list dei traditori e espulsioni fulminie. Tutto ciò non serve più. I grillini non hanno più paura di lui. Con un videomessaggio strappalacrime i deputati si lamentano e chiedono al capo un tozzo di pane: "Non abbiamo soldi, a Roma dormiamo dalle suore, mangiamo poco ed è meglio la cucina di mammà". Grillo non ci sente e rilancia: "3000 euro al mese bastano. Ci stai dentro con le spese. Chi vuole restituire la diaria la restituirà, chi non vuole si prenderà le sue responsabilità, perchè è una cosa che abbiamo deciso, abbiamo firmato dei documenti. E' una condizione che non può essere mutuata, di un contratto di comportamento firmato da tutti".  Lui gira in Ferrari - Nulla da fare. I grillini in parlamento vogliono i soldi e criticano il leader: "Lui gira in Ferrari e noi dobbiamo accontentarci". Parole al veleno che alzano la tensione. Per strada Grillo ha già perso la Salsi e Favia per i talk show. Poi è stato espulso Mastrangeli per le ospitate dall D'Urso. Campanelli d'allarme di un Movimento che non esiste più. Grillo stesso è il fantasma di se stesso. Lui non sa più che fare per tenere alta l'attenzione sul Movimento. I sondaggi lo danno in calo netto. In 7 giorni i Cinque Stelle hanno perso due punti.  Minacce e dossier - In preda al delirio e alla disfatta inevitabile Grillo torna ad insultare i giornalisti: "Attenti a fare i dossier, anche noi li staimo facendo su mogli e figli". Grillo ha bisogno di un nemico visibile per esistere. Ma se il nemico sta dentro casa sua, dentro il Movimento la partita si complica. In teatro, leader solo di se stesso -  Così Grillo fa i bagagli va via da Roma e torna a lavoro. Da mesi prepara i testi per un tuor teatrale in giro per il mondo che parterà dopo l'estate. Un tuor a pagamento. Londra, Parigi, Copenaghen e tante altre tappe per spargere il verbo a Cinque Stelle. I soldi dell'incasso? Andranno tutti a Grillo ovviamente. A lui 3000 euro al mese non bastano. Da quando è leader solo di se stesso.  

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