L'intesa tra Pd e Pdl passerebbe per una lettera. Scritta di proprio pugno da Silvio Berlusconi e indirizzata al segretario democratico Pierluigi Bersani. A rivelarlo, citando fonti vicine al Cavaliere, è il sito Europaquotidiano.it, organo di stampa ufficiale proprio del principale partito del centrosinistra uscito "vincitore ma senza numeri per governare" dalle ultime elezioni politiche. Una impasse da cui si potrebbe uscire forse solo con un governissimo. Idea respinta con sdegno (per ora) sia da Bersani nel suo primo discorso ufficiale sia dal segretario azzurro Angelino Alfano. Riforme da fare insieme - Lo scenario, nel suo caotico procedere, avrebbe comunque dei segnali chiari. Le avances democratiche al Movimento 5 Stelle non avranno un futuro, e tornare subito al voto sarebbe un suicidio puro per tutti i partiti politici italiani, che consegnerebbero a Beppe Grillo un'altra larga fetta di elettori indecisi o delusi. La parola-chiave sarebbe, a Palazzzo Grazioli, il "senso di responsabilità" per approvare un pacchetto di riforme istituzionali (per esempio, il taglio del numero dei parlamentari o la riduzione dei costi della politica, temi già citati da Alfano) e, naturalmente, la riforma della legge elettorale (che salvo sorprese andrà nella direzione di un rafforzamento del bipolarismo per tagliar fuori ali estreme mine vaganti a 5 Stelle). Come riporta Libero in edicola oggi, mercoledì 27 febbraio, ai sui fedelissimi Berlusconi ha confidato: "Tranquilli, sarà Bersani a venire a cercarmi". Ma sono schermaglie strategiche, e tutto potrebbe cambiare all'improvviso. oggi, mercoledì 27 febbraio, Berlusconi farà un videomessaggio con un nuovo appello al senso di responsabilita. Il piano - Silvio Berlusconi, partendo dal presupposto che Napolitano non avallerebbe un governo democratici e grillini, punterebbe a proporre a Bersani di chiedere insieme la conferma del Presidente della Repubblica, anche se Re Giorgio ha più volte ripetuto che non intende restare al Colle. Dopo le elezioni lo scenario è cambiato e, quindi, si potrebbe chiedere è questa l'idea del Cavaliere - di chiedere al segretario la riconferma anche solo per uno due anni, il tempo necessario per "realizzare le riforme prima di tornare alle urne". Berlusconi pensa che Bersani possa accettare quest'offerta. Se Napolitano resta al Colle, per Belrusconi potrebbe aprirsi la strada della presidenza del Senato. Ma la diplomazia di Villa San Martino è già al lavoro e ha ovviamente messo in conto che il Pd possa non votare il Cavaliere alla presidenza della seconda carica dello Stato ma comunque nel piano di Silvio quella potrebbe essere una poltrona su cui può sedere un azzurro. Rivoluzione azzurra Berlusconi è uscito rafforzato da queste elezioni e ha intenzione (annunciata più volte) di rinnovare il partito, di svecchiarlo: volti giovani e, possibilmente, femminili. In quest'ottica Mara Carfagna acquista quota per la guida del gruppo Pdl alla Camera dei deputati, Mariastella Gelmini per il ruolo di coordinatrice del Pdl che si è liberato dopo l'addio di Ignazio La Russa.