Schettino fa campagna elettorale per il sindaco Pd
Non solo le Europee, in Piemonte e in Abruzzo si vota anche per le Regionali e in molti Comuni per il rinnovo dell'amministrazione. Tra questi vi è Mèta di Sorrento, il paese di Schettino, il comandante della Concordia. E proprio per le elezioni il capitano è tornato a vedersi più spesso in Paese non solo partecipando alle iniziative del candidato sindaco del Pd Giuseppe Tito, ma ha rivolto - come scrive il Fatto Quotidiano - un vero e proprio appello pubblico perché i cittadini lo votino. Sul sito Politica in Penisola del giornalista Vincenzo Califano si legge l'appello di Schettino: “In Tito non si è mai assottigliato l'entusiasmo di sentirsi utile, lo ricordo sempre presente, dove la sola gratificazione è stata l'elemento trainante della sua irrefrenabile attività del sapersi mettere a disposizione degli altri. Un giovane al servizio della comunità, e non il contrario, un concetto pratico da lui sempre applicato con entusiasmo”. Secondo molti la presa di posizione di Schettino, è una forma di ringraziamento perché il paese intero e in prima linea Tito lo hanno difeso. “Colgo l'occasione per esprimere a tutti i Metesi indistintamente la mia sincera gratitudine per l'affetto dimostratomi in questi due anni, allo stesso modo non posso esimermi dal sottolineare le doti umane, che ho avuto modo di riscontrare personalmente in Giuseppe Tito, integrità morale e la sensibilità che lo contraddistingue assieme all'inte ra famiglia”. Vota il sondaggio: Schettino farà vincere il candidato sindaco del Pd? Non solo Schettino - Ma non c'è solo Schettino tra "gli impresentabili" che il Pd ha imbarcato a Meta. Ai comizi di Tito - come scrive il Fatto - sono arrivati anche Umberto Del Basso De Caro, ex socialista craxiano oggi sottosegretario alle Infrastrutture del governo Renzi. Sospettato di essere tra i mandanti del presunto complotto contro Nunzia De Girolamo per la vicenda Asl di Benevento, Del Basso De Caro è indagato per la rimborsopoli della Regione Campania con l'accusa di peculato. L'altro è il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, rinviato a giudizio per abuso d'ufficio.