Casini e Montezemolopronti a due listeper sostenere Monti
La "Lista Monti" non esiste ancora ufficialmente ma molto presto potrebbe essere annunciata. La data potrebbe essere il 22 dicembre quando la lista "Verso la Terza Repubblica" si potrebbe trasformare in quella Monti. Ci sono ancora molti punti da chiarire: prima di tutto se ci sarà la partecipazione diretta del premier. Tra i candidati Luca Cordero di Montezemolo e Andrea Riccardi. L'Udc di Casini potrebbe apparentarsi con questa in questo modo correrà con il suo simbolo e i propri candidati. In questo modo si rinuncerebbe quindi all'idea di una lsita unica in quanto i rappresentanti della società civile non avevano interesse ad annacquare la propria identità con la presenza di forsze politica. E Casini non voleva nesuna intenzione di rinunciare ad alcuni esponenti del suo gruppo dirigente. Poi ci sono i centristi del Pd, una trentina sarebbero già pronti a mollare Bersani per confluire nella lista Monti. La posizioen di Casini - Il quadro è ancora poco definito. In un'intervista al Corriere Pier Ferdinando Casini dice: "Il nostro progetto è limpido e va oltre le scelte personali di Monti. Offireremo agli italiani un programma che parla del lavoro portato avanti dal suo governo. E' stato come un medico al capezzale di un malato grave. E per salvarlo ha somministrato la medicina pesante dei sacrifici. Sarebbe assurdo che dopo le elezioni questo malato, che è l'Italia, riprendesse la vita dissoluta di prima. Rispetto alla possibilità di una lista che rappresenti i pidiellini montiani, Casini glissa: "Quando queste scelte si materializzereanno esprimeremo un giudizio. Tutto è in movimento in questi giorni". Invece a proposito dei rapporti con Verso la terza Repubblica di Montezemolo,, Riccardi e la società civile, dice: : "I rapporti sono ottimi e abbondanti. Noi ambiamo mai ritenuto che la costruzione di un niovo centro fosse un'avventura solitaria. Sarebbe un errore. Più l'alleanza è larga e condivisa meglio". L'Udc lavora alla convention del 20 dicembre e continua a nutrire ottimismo stando ai passi che vede di giorno in giorno compiere a Monti. Ma è concreto il timore che il professore, alla fine, opti per un ruolo "super partes" o possa scegliere un endorsement soft (predisponendo magari un documento, una sorta di bussola europeista e riformista far sottoscrivere ai moderati) che ne farebbe meno un uomo di parte e più un caparbio esecutore del completamento delle riforme del suo governo tecnico. E ieri Monti, di fronte alle molte pressioni europee per riunire in un listone unico i moderati italiani, con fermezza ha lasciato intendere di non accettare oggi il sostegno di chi lo ha sfiduciato in Parlamento l'altro ieri, Angelino Alfano in primis. Il punto da chiarire è proprio questo: il Cavaliere. Il grande centro che si sta compattando intorno a Monti come si pone di fronte a un "Montoni"?". Gli scenari sono ancora aperti.